Inaugurata la nuova linea di produzione di Eli Lilly

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Eli Lilly si espande. Nella giornata di giovedì 12 giugno, il polo di Sesto Fiorentino ha inaugurato la seconda linea di produzione di insuline biotech e ulteriori linee per auto-iniettori di nuovi farmaci anti diabetici. Inoltre, è stata annunciata la terza tranche di investimenti da 70 milioni di euro che farà salire i posti di lavoro dagli attuali 510 ai 700 nel 2017. In termini di capacità manifatturiera, lo stabilimento produrrà a regime 230 milioni di cartucce di insulina l’anno, oltre a 45 milioni di penne per l’insulina e 16,5 milioni di dispositivi auto iniettori per nuove terapie anti diabetiche. L’obiettivo del polo è diventare un centro di riferimento mondiale per la produzione di nuovi farmaci biotecnologici.

Oltre al sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, erano presenti anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il vice presidente di Fondazione Edison Marco Fortis, John Lechleiter del CEO Lilly e il presidente e amministratore delegato di Ely Lilly Italia Eric Baclet.

Lilly ha creduto nel sistema Italia e ha agito con lungimiranza, investendo nel nostro Paese – ha detto Baclet -. Si sono create le condizioni giuste per cogliere opportunità che altrimenti sarebbero state dirottate in altri paesi. La costruzione di una strategia di sistema è necessaria perché la competizione per gli investimenti internazionali avviene a livello globale“.  Ancora più esplicito Marco Fortis: “La farmaceutica rappresenta una delle principali eccellenze competitive nel commercio internazionale. Uno dei settori su cui il paese dovrebbe concentrarsi per tornare a crescere. Il farmaco rappresenta il nostro nuovo made in Italy”.

L’inaugurazione della nuova linea di produzione di insuline biotech, è stata anche l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte del settore farmaceutico. Le imprese biotecnologiche presenti in Italia sono 422, il fatturato complessivo è di 7 miliardi, mentre la forza lavoro è quantificata in 7.000 persone. I medicinali hanno raggiunto il quarto posto tra 119 settori esportatori. L’altro elemento da sottolineare è la qualità dell’occupazione offerta dalle imprese farmaceutiche: i laureati, infatti, sono il 57% degli occupati e la percentuale di addetti con un titolo di scuola superiore si attesta poco sotto il 90%.

Altri dati significativi sono stati pubblicati da IRPET, l’Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana. Eli Lilly rappresenta il 30% del totale dell’export farmaceutico toscano. Nel 2014, il Pil attivato dal polo sestese nell’economia italiana è di circa 700 milioni, 400 solo in Toscana. Secondo alcuni calcoli, il valore potrebbe crescere fino a 950 milioni nel 2018, di cui 600 nella nostra regione. Inoltre, Eli Lilly contribuisce in maniera considerevole sul sistema economico nazionale attraverso le imposte pagate sui prodotti e sul reddito. Nel 2013, l’azienda di Sesto Fiorentino ha versato all’erario toscano circa 90 milioni che saliranno a 140 in Toscana e a 230 in Italia nel 2018.

A completare questo quadro positivo ci ha pensato il presidente e amministratore delegato Eric Baclet affermando che “se oggi non ci fosse Lilly, in Italia ci sarebbero circa 5.500 posti di lavoro in meno, considerando sia i dipendenti sia le unità di lavoro create nell’indotto. Si calcola che per ogni posto di lavoro in Lilly se ne creino altri 5 nell’indotto, moltiplicatore che nel 2018 salirà a 6,3”.

 

STEFANO NICCOLI

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