Un ettaro andato in fumo, ma nessuno danno ad abitazioni e strade. E’ questo il bilancio dell’incendio scoppiato nella serata di lunedì 12 settembre a Monte Morello, più precisamente nella zona Fonte del Ciliegio/Panoramica, al confine tra Sesto Fiorentino e Calenzano. E’ stata la sezione sestese de La Racchetta a mettersi in moto per prima verso i colli alti, intorno alle 21. A seguire: la Vab, la Vigilanza Antincendi Boschivi di Calenzano, Firenze e Fiesole. Sono state proprio le due associazioni – per un totale di quindici squadre – a spegnere le fiamme. Non i vigili del fuoco – presenti anch’essi a Morello -, visto che l’estinzione degli incendi boschivi non rientra tra le loro competenze. Hanno avuto, però, un ruolo attivo questa mattina, insieme a La Racchetta e alla Vab, nel riempimento delle vasche d’acqua, allestite alla Fonte dei Seppi. Sul posto anche la Protezione Civile di Sesto, la Misericordia e i carabinieri.
E’ ancora sconosciuta la causa dell’incendio. A portare avanti le indagini che dovranno chiarire l’origine di quanto successo sarà la Forestale.
“Appurato che non c’erano persone, ci siamo preoccupati delle strade. Poi ci siamo accorti che la zona colpita era in mezzo al bosco. I volontari de La Racchetta e della Vab hanno spento a mano l’incendio perché la zona non era raggiungibile con i mezzi. L’assenza di case e strade nelle vicinanze ci ha permesso di lavorare con più tranquillità“, hanno spiegato alla stampa Federico D’Evangelista e Mattia Frasca, referenti tecnici della Protezione Civile per il Comune di Sesto.
“Circa dieci persone hanno lavorato anche oggi. Per questa notte non dovrebbe esserci la necessità di restare nella zona colpita, ma sarà il direttore delle operazioni della Città Metropolitana (Luciana Gheri, ndr) a decidere. E’ l’incendio più grosso avvenuto a Monte Morello negli ultimi quindici anni“, ha aggiunto Piero Marinari, responsabile della sezione di Sesto de La Racchetta.
STEFANO NICCOLI