Tra pochi giorni – scrive La Nazione – il Comune di Sesto consegnerà alla Regione la bozza di progetto per la sicurezza e il recupero dell’area dell’Osmannoro, concepito tenendo conto di una serie di criticità e di richieste presentate dalla comunità cinese, in particolare, dopo i violenti tafferugli dello scorso giugno contro le forze dell’ordine. “Negli ultimi mesi – sottolinea l’assessore alla trasparenza amministrativa Massimiliano Kalmeta – si è avviato un tavolo che ha visto confrontarsi tra gli altri la Regione, il Comune di Sesto, quello di Firenze e altri Comuni di questa area con i rappresentanti delle associazioni cinesi costituite dopo quegli episodi. Da questi incontri sono usciti diversi input che abbiamo provato a raccogliere. La comunità cinese ci ha soprattutto fatto presente di essere continuamente oggetto di controlli ma di non poter usufruire al contempo di servizi adeguati. Da qui abbiamo cominciato a lavorare per fare in modo che chi lavora in quella zona non sia solo sottoposto a controlli di legge, necessari e che proseguiranno, ma possa anche avere a disposizione opportunità per l’integrazione. Servizi non rivolti solo a chi opera nelle diverse aziende ma anche ai più giovani ancora non in età lavorativa che saranno fra l’altro coinvolti in iniziative culturali e di aggregazione.
All’Osmannoro così – dice l’assessore – proveremo a creare un punto gestito dal Comune di erogazione servizi nel quale le persone, non solo quelle appartenenti alla comunità cinese, potranno chiedere informazioni, confrontarsi e avere prestazioni. Un punto che dovrebbe includere Urp e Sportello unico attività produttive ad esempio“. Il secondo passo, invece, è quello della necessaria riqualificazione urbana della zona industriale: “Non potremo chiaramente costruire un asilo ad esempio – prosegue Kalmeta – ma saranno comunque effettuati interventi per il decoro e l’urbanizzazione per fare in modo che quest’area non sia una enclave abbandonata“.
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