La Giunta comunale di Sesto Fiorentino si è riunita nei giorni scorsi a Suvignano, in provincia di Siena, all’interno della tenuta confiscata alla mafia da Giovanni Falcone nel 1983. I 700 ettari immersi nella campagna senese ospitano oggi numerosi progetti culturali e sociali, tra cui i campi residenziali estivi per giovani dai 10 ai 22 organizzati dall’associazione “Le sentinelle di Nonno Nino”, ai quali, quest’anno, hanno preso parte anche dieci ragazze e ragazzi della Comunità “Alidoro” di Sesto Fiorentino.
“Suvignano è uno dei tanti beni confiscate alle mafie, un simbolo che rappresenta la lotta a Cosa Nostra e un segno di rinascita, grazie alle tante realtà associative che qui svolgono attività culturali, ricreative e di educazione alla legalità – ricorda il sindaco Lorenzo Falchi – Oltre ai campi estivi, a Suvignano vengono in visita durante l’anno scolastico diverse classi delle nostre scuole medie inferiori, che hanno così l’occasione per conoscere e imparare l’importanza della cultura della legalità. La Tenuta di Suvignano incarna anche uno dei volti più odiosi della mafia che, specie in regioni come la nostra, porta avanti i propri intenti criminali nascosta dietro il paravento di attività regolari, utili per riciclare il denaro ottenuto illecitamente e accrescere ricchezza e influenza dei boss. Non siamo immuni alle infiltrazioni mafiose e storie come quella di Suvignano sono lì per ricordarcelo e per richiamarci, come cittadini e amministratori, a un impegno sempre maggiore per la legalità”.