Si è tenuto questo pomeriggio a Firenze, presso la presidenza della Regione Toscana, l’incontro per fare il punto della situazione della Richard Ginori.
La riunione, convocata su richiesta delle organizzazioni sindacali, è stata coordinata dal consigliere del presidente Rossi per i problemi del lavoro Gianfranco Simoncini. Presenti i sindacati aziendali e di categoria di Firenze e il commissario del Comune di Sesto Antonio Lucio Garufi.
E’ stato evidenziato come non siamo di fronte ad una situazione di crisi e che è in atto un percorso di rilancio che investe anche il settore commerciale. Tuttavia si è sottolineato che, per sbloccare i 15 milioni di investimenti programmati in tecnologie e per il miglioramento dell’efficienza produttiva, è necessario che la società possa acquistare anche i terreni su cui sorgono sia la fabbrica che il museo di Doccia così da effettuare gli investimenti su un sito di sua proprietà, come auspicato da sindacati e istituzioni o in alternativa individuare un altro sito dove costruire il nuovo stabilimento. E’ per questo che la Regione Toscana, d’intesa con il Comune di Sesto Fiorentino, convocherà a breve due distinte riunioni.
La prima sarà quella con la società che ha da poco nominato Giovanni Giunchedi nuovo amministratore delegato della Richard Ginori così da verificare quali sono le azioni che la proprietà intende assumere per dare un futuro più stabile all’azienda e ai suoi circa 260 dipendenti.
La seconda sarà quella con la procedura della Ginori Real Estate, proprietaria dei terreni su cui sorge lo stabilimento per una verifica sul punto a cui sono giunte le trattative per l’acquisto a fronte dell’offerta che Richard Ginori avrebbe inviata da alcuni mesi.
Nel corso dell’incontro Gianfranco Simoncini ha sottolineato come l’intento della Regione sia quello di arrivare presto ad un chiarimento sulle prospettive dello storico marchio nell’ambito di un consolidamento della sua presenza sul territorio sestese e del rafforzamento della produzione di ceramiche che rappresentano il segno di una cultura del lavoro e di una qualità artistica del prodotto famose in tutto il mondo.
Italpress