L’Associazione Amici di Israele replica a Falchi: “Parole inaccettabili che travisano la realtà”

0
431
Lorenzo Falchi 3 (tenda Palestina)
Foto: Comune di Sesto Fiorentino

Non si sono fatte attendere le reazioni alle parole del sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi. Nel pomeriggio di mercoledì 11 giugno il primo cittadino sestese, a Firenze alla Tenda per la Palestina, ha chiesto la sostituzione di Marco Carrai alla guida di Fondazione Meyer.

 

A rispondere a Lorenzo Falchi è Kishore Bombaci, presidente dell’Associazione fiorentina Amici di Israele. Ecco quanto si legge in un comunicato stampa:

 

Esprimiamo massima solidarietà a Marco Carrai la cui opera meritoria in qualità di Presidente della Fondazione Meyer è evidente e sotto gli occhi di tutti. Le parole di Falchi dunque sono inaccettabili, e rappresentano un grave travisamento della realtà. Accusare Carrai perciò che sta accadendo a Gaza è privo di ogni fondamento logico, ma non stupisce visto l’approccio da Sempre tenuto dalla sinistra sul tema. Imputare allo Stato d’Israele di compiere una ‘sostituzione etnica’ significa adottare una narrazione estrema e distorsiva, che alimenta odio e delegittima qualunque dialogo costruttivo. Si tratta di affermazioni che, pur ammantate da una presunta sensibilità umanitaria, finiscono per contribuire a un clima sempre più ostile nei confronti degli ebrei.

 

Il tentativo di colpire Carrai non è neutro né tecnico, ma appare come un atto politico, dettato da pregiudizio ideologico. Il suo ruolo alla guida della Fondazione Meyer va valutato per competenza, impegno e capacità gestionale – non sulla base della sua carica consolare o della sua appartenenza culturale. Mettere in discussione la sua nomina per motivi estranei alla missione dell’ospedale pediatrico rappresenta un grave errore“.

 

Si legge ancora nella nota stampa:

 

L’Associazione Amici di Israele invita infine tutte le istituzioni toscane a respinge con decisione ogni strumentalizzazione politica di una nomina che riguarda la salute e il benessere dei bambini, e a non cedere a pressioni ideologiche che rischiano di compromettere la credibilità delle istituzioni e il rispetto per tutte le comunità, a partire da quella ebraica, che da sempre contribuisce in modo costruttivo alla vita sociale e culturale della Toscana“.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO