Le Mamme No Inceneritore replicano, con un comunicato stampa che riportiamo integralmente, al segretario del Partito Democratico di Sesto Fiorentino, Alessandro Baldi, che era intervenuto alla trasmissione “Mezzogiorno di fuoco” in onda su RTV 38 (LEGGI QUI).
Vorremmo replicare al Segretario del PD Sestese Alessandro Baldi su un punto cruciale per il territorio di Sesto e non solo: la costruzione di quello che sarebbe il sesto inceneritore in Italia per capacità di incenerimento.
Leggiamo con molta soddisfazione che quelli che un tempo erano tabù per il PD locale sono diventate adesso questioni reali di cui si può parlare: rifiuti zero e l’opzione di fare marcia indietro sulla costruzione dell’inceneritore.
Per quanto riguarda l’affermazione di Baldi, implicita, che l’inceneritore è necessario osserviamo che Capannori e Treviso hanno una raccolta differenziata alta e virtuosa (75% e 86% rispettivamente) perché hanno l’obbiettivo di rafforzare un modello di gestione rifiuti orientato alla riduzione e al riciclo piuttosto che allo smaltimento. Laddove ci sono impianti di incenerimento la raccolta differenziata non è incentivata, come nella decantata Brescia dove non si arriva al 40% o nella magnificata Danimarca dove si è al di sotto del 45% (dati ISPRA). Un impianto di incenerimento, per non andare in perdita, deve infatti incenerire rifiuti non differenziati al massimo delle sue capacità (198.000 ton/anno per l’inceneritore di Firenze). L’obiettivo dichiarato delle nostre amministrazioni è di arrivare a differenziare il 70% di rifiuti. Appare ostico per Quadrifoglio: ad esempio a Firenze la percentuale di differenziata è inferiore al 45% per il comune e al 52% per la provincia (dati ISPRA). Tale obiettivo diventa puro miraggio con l’inceneritore, soprattutto se i servizi di raccolta e smaltimento continueranno ad essere gestiti da un’unica azienda. Occorre inoltre ricordare che, anche nell’ipotesi ottimistica di riuscire a differenziare il 70% dei rifiuti, la percentuale di scorie tossiche prodotte dall’inceneritore sarebbe del tutto analoga al residuo inerte, non tossico, che rimarrebbe dopo una seria raccolta differenziata porta a porta e un ulteriore, moderno trattamento meccanico-biologico a freddo della parte indifferenziata.
Per quanto riguarda lo spettro della penale agitato da Baldi, forse si ignora che la Città Metropolitana può tornare sui suoi passi senza il cappio delle penali, essendo l’impianto di Sesto-Firenze in palese contrasto con il pubblico interesse, economico, sanitario e ambientale. Vorremmo anzi sapere esattamente da dove escono le cifre che il segretario del PD Baldi, va dichiarando.