Lemon therapy nasce da un’indagine fatta di interviste, incontri e laboratori con ragazzi dagli 11 ai 20 anni, i loro genitori e gli insegnanti; uno spettacolo che parte dai ragazzi, dalle scuole, luogo in cui si sente sempre più l’esigenza di affrontare un argomento spinoso qual è la sessualità in età adolescenziale, non in termini di prevenzione o dal punto di vista tecnico-scientifico ma in termini di relazione ed educazione all’affettività.
Ci si chiede: esistono nodi intergenerazionali? La prima volta, l’attesa, la tensione, la sperimentazione, la scoperta di sé e dell’incontro con l’altro: chi sono io? Come sono cambiato? L’epoca delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è “boh!”: la stagione dell’adolescenza dove il desiderio è di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro. Quella fase precaria dell’esistenza dove l’identità appena abbozzata gioca tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna.
È così che ha preso forma Lemon therapy, una commedia leggera ma non superficiale, che non vuole solo far ridere, non pretende di dare risposte, lascia spazio alla riflessione e lancia provocazioni sul tema, senza scimmiottare o prendere in giro il mondo adolescenziale ma cogliendo l’ironia, la crudeltà e la tragicità di quella complicata età.