L’ex dirigenza della Richard Ginori si dovrà presentare a processo per aver violato le norme sulla gestione dei rifiuti. Nel 2013, infatti, sono stati trovati negli scantinati della ditta due fusti di piombo con quindici chili di uranio. A segnalare la scoperta è stata Gucci, nuova proprietaria dalla manifattura di Sesto ed estranea alla vicenda.
Secondo la relazione presentata l’anno scorso dall’assessore provinciale Renzo Crescioli, gli operai della Ginori e i cittadini non avrebbero subìto danni alla salute. I materiali rinvenuti negli scantinati – riporta ancora la relazione – venivano utilizzati in passato per colorare le ceramiche, ma non sarebbero mai stati usati dallo stabilimento sestese. Crescioli ha spiegato, inoltre, che i materiali radioattivi vengono impiegati per costruire oggetti di uso comune fin dall’Ottocento, quindi ritrovamenti del genere non sono infrequenti. In Italia, la normativa di tutela dalle radiazioni ionizzanti è stata introdotta il 31 dicembre 1962 con la legge “Impiego pacifico dell’energia nucleare”.
Per l’ex dirigenza della Ginori il processo inizierà il 3 febbraio 2015.
STEFANO NICCOLI per TUTTOSESTO