L’ispettorato micologico della Asl, impegnato nell’opera di prevenzione grazie all’attività di 17 esperti, garantisce la certificazione gratuita, per evitare spiacevoli e talvolta letali intossicazioni da finghi. La sede di Sesto Fiorentino, in via Righi 8, sarà aperta, su appuntamento, tutti i lunedì dalle 8:30 alle 10:30 fino al 14 dicembre.
Lo scorso anno consulenze per 282 cittadini.
I micologi della Asl, oltre all’attività di controllo, danno anche supporto ai medici dei pronto soccorso nei casi di presunte intossicazioni da consumo di funghi, che nel 2013, fortunatamente, sono state solo una ventina. Spetta inoltre a loro il rilascio dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine commercializzabili, documento obbligatorio per tutti gli esercenti che vendono o somministrano funghi spontanei freschi e secchi sfusi.
Secondo i micologi della Asl la maggior parte degli intossicati da funghi sono soggetti che, a torto, ritenevano di essere esperti conoscitori, per cui l’invito è quello a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico/sanitario di personale qualificato, evitando spiacevoli, e a volte irreparabili, tragedie.
La raccomandazione dei micologi della Asl a chi va per funghi è innanzitutto quella di osservare le norme della Regione e delle comunità montane fissate per preservare la micoflora e garantire la tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio boschivo, avendo cura di rispettare il quantitativo ammesso per persona, i luoghi e gli orari in cui la raccolta è ammessa, raccogliendo solo le specie conosciute e solo esemplari sani e non troppo piccoli, evitando quelli incerti o troppo maturi, senza usare rastrelli o uncini, riponendo i funghi in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica. Occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, e ripulirlo dalla terra con uno spazzolino.
I porcini possono essere raccolti solo se il diametro del cappello non è inferiore ai 4 centimetri, gli ovuli solo se le lamelle sono ben visibili, mentre è vietata la raccolta del “Tricholoma equestre”. Nel caso di funghi sospetti è opportuno tenerli separati da quelli supposti buoni, meglio se avvolgendoli in carta stagnola.
Il servizio micologico raccomanda anche di consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione, ben cotti (sono poche le specie che possono essere consumate crude), di non essiccarli se non si è sicuri che si tratti di specie commestibili, in quanto le eventuali tossine non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione e, infine, di prestare molta attenzione nella preparazione domestica dei funghi sott’olio per evitare lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine.
Asl 10 Firenze