Si chiama “Patto del Buon Lavoro” e come obiettivo ha l’inserimento negli appalti di tutele maggiori per i lavoratori, tra cui le garanzie dell’articolo 18 da parte delle imprese appaltatrici. L’accordo, uno dei primi di questo tipo sottoscritti a livello nazionale, è stato firmato nella mattinata di martedì 4 dicembre alla biblioteca Ernesto Ragionieri tra il Comune di Sesto Fiorentino e le organizzazioni sindacali. Presenti il sindaco Lorenzo Falchi, l’assessore al Personale, Massimiliano Kalmeta, Bernardo Marasco della Cgil Firenze, Fabio Franchi della Cisl Firenze e Paola Vecchiarino della Uil Toscana.
Il protocollo, composto da 15 articoli e da un allegato tecnico, vuole “contrastare il ricorso al lavoro non di qualità, non rispettoso dei contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali e aziendali firmati dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale“.
Particolarmente significativo è l’articolo 4 che introduce il concetto di clausola sociale. “In caso di aggiudicazione a nuovo appaltatore, il Comune di Sesto Fiorentino garantirà l’inserimento nei capitolati di una clausola sociale tipo volta ad assicurare la stabilità occupazionale. In particolare il nuovo aggiudicatario dovrà assumere l’impegno:
- a garantire l’assunzione di tutto il persone impiegato nell’esecuzione delle prestazioni dell’appaltatore uscente;
- a garantire condizioni normative, retributive e di tutela del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto a quelle preesistenti;
- ad applicare il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni dl lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente“.
“Questo protocollo rilancia la politica del nostro Comune nel tentare, in ogni modo, di promuovere la politica attiva nei confronti del lavoro. Siamo partiti con la reintroduzione dell’articolo 18 in Qualità & Servizi – dice l’assessore Massimiliano Kalmeta -. Insieme ai sindacati cerchiamo di sperimentare una forma avanzata di tutela della qualità e della legalità dei lavoratori e del lavoro. Ripartiamo dai diritti dei lavoratori, senza tutele non ci sono prodotti e servizi che possono rendere dei valori alla comunità“.
“Con questo accordo si danno gambe e sostanza a un percorso nato a livello metropolitano – prosegue Fabio Franchi della Cisl -. Si parla di lavoro sicuro, legale, che non subirà damping contrattuale molto frequente nei subappalti. Si tratta anche di premiare le buone prassi ed introdurre elementi di novità, come la reintroduzione dell’articolo 18, a quei bandi previsti per vincere le gare d’appalto. E’ un passo significativo e da non sottovalutare. Gli interessi di una collettività si mettono a sedere e condividono un percorso che ha come fine il buon lavoro. Spero che questo protocollo faccia scuola per altri Comuni“.
“Abbiamo iniziato questo percorso in Città Metropolitana. Vogliamo garantire il lavoro in tutta la sua forma. Se il pubblico non prova a garantire i livelli di retribuzione, di garanzie e di sicurezza, fallisce. Siamo contenti che il Comune di Sesto abbiamo risposto velocemente – aggiunge Paola Vecchiarini della Ui -. Bene che non sia più prezzo più basso a fare da padrone negli appalti perché abbiamo già cooperative in cui i lavoratori vengono pagati tre euro lordi l’ora. Dobbiamo avere andare avanti attraversi i criteri di tutela, legalità e sicurezza dei luoghi di lavoro“.
“Gli appalti sono, di solito, il luogo dove si annida la dequalificazione del lavoro. Questo non lede solo la dignità dei lavoratori, ma anche la qualità del servizio reso – le parole di Bernardo Marasco della Cgil -. Questo protocollo tutela i lavoratori e i cittadini. Le parti si sono esercitate nel trovare delle formule di protocolli tipo che consentano di risolvere un grosso problema: come fare a garantire diritti, salari e stesse ore di lavoro rendendo legale a prova di ricorso. Se in tutta l’area metropolitana si firmeranno accordi di questo tipo, avremmo un fenomeno nuovo: per la prima volta saremmo in una condizione in cui l’appalto pubblico non produrrà la riduzione del servizio ai cittadini e ai lavoratori“.
“Avremmo potuto fare un protocollo d’intesa che annunciava grandi principi. Invece siamo riusciti a tradurre gli enunciati in atti concreti che possono reggere davanti ad eventuale ricorsi. Questo accordo è il più serio perché ha approfondito in maniera tecnica, amministrativa e giuridica alcuni aspetti complicati, ma che, se applicati a tutta l’area metropolitana, avranno un effetto diretto sulla qualità dei servizi e del lavoro“, conclude il sindaco Lorenzo Falchi.
STEFANO NICCOLI