A poche dalle elezioni comunali arrivano parole pesanti da parte del comitato Mamme No Inceneritore. Questo il loro comunicato.
In queste settimane i cittadini di Sesto Fiorentino hanno sentito squillare il telefono una volta di più rispetto al normale. Dall’altra parte della cornetta non era la solita promozione commerciale per cambiare contratto telefonico, e non era nemmeno il centro benessere dietro casa. Dall’altra parte del telefono c’era: Istat, anzi no il Comune di Sesto Fiorentino, anzi no un ente che non può essere dichiarato, anzi no…. Scusate la confusione, ma questo è proprio quello che è successo! Come Mamme NO Inceneritore abbiamo raccolto diverse testimonianze di cittadini a cui il sondaggista si è presentato come ISTAT, oppure come sondaggista che svolgeva indagini per conto del Comune di Sesto Fiorentino. Abbiamo quindi indagato e chiesto al Comune di Sesto Fiorentino e a diversi enti pubblici e istituzionali.
Tutti hanno negato di aver mai dato l’ok a un sondaggio su elezioni e inceneritore. Approfondendo meglio la questione, abbiamo scoperto che le telefonate in realtà erano fatte dalla società di sondaggi SWG, con sede a Trieste, per conto del Partito Demcratico. La SWG ha confermato le nostre scoperte. La questione molto grave è che le domande erano incentrate prevalentemente sulla questione dell’inceneritore e, in alcuni casi, a chi rispondeva di essere contro l’inceneritore il sondaggista ha apertamente sentenziato e domandato “Ma lo sa che il prossimo sindaco non potrà fare nulla per impedire la costruzione del termovalorizzatore?”.
Ovviamente questa per noi è un affermazione sbagliata e lo dimostrano le scelte di tante città che hanno fatto scelte diverse, anche tornando indietro su progetti già approvati, come a Pontassieve (Selvapiana). Chiediamo a tutti gli organi di stampa di segnalare questa evidente violazione delle regole di comunicazione elettorale e delle rispetto della deontologia nello svolgimento dei sondaggi su argomenti così delicati. Noi stiamo facendo, per la seconda volta in pochi mesi, una denuncia all’AGCOM. Al Partito Democratico diciamo che cercare di convincere a votare il proprio candidato con questi barbatrucchi, oltre che segno di debolezza e mancata assunzione di responsabilità, è altamente scorretto e si base su affermazione completamente false!”.