Con un secco comunicato le Mamme No inceneritore si dichiarano onorate di essere chiamate in causa da tutti i candidati alle primarie di coalizione del centro-sinistra, ma respingono al mittente il richiamo alla serietà e al senso di responsabilità a loro rivolto dal segretario del Pd di Sesto Fiorentino Alessandro Baldi.
Di seguito il comunicato:
Siamo “onorate”.
“Le Mamme No Inceneritore chiamate in causa da tutti i candidati alle primarie di Sesto Fiorentino della coalizione centrata sul PD e dal Segretario locale del PD, Alessandro Baldi. Partiamo dall’intento espresso da quest’ultimo ” Non vogliamo ingannare i cittadini. Sta circolando tanta demagogia”, ecco, lo sosteniamo anche noi: è necessario un richiamo alla serietà e alla responsabilità. E’ infatti responsabilità dei nostri amministratori se si è scelto di approvare il progetto dell’inceneritore, così come è responsabilità di chi attualmente governa e governerà i comuni della Città Metropolitana di Firenze, tra cui Sesto, se si porterà avanti il progetto, permettendo che si proceda con la costruzione dell’impianto. La Città Metropolitana può e deve revocare l’incarico alla Società QtHermo di costruire l’impianto. E non si mettano in campo fantomatiche penali che la pubblica amministrazione dovrebbe pagare, l’impianto è in palese contrasto con il pubblico interesse. D’altra parte il Piano Economico Finanziario di Qthermo prevede che il risparmio per gli utenti possa realizzarsi, forse, solo in una prospettiva di circa 15 anni. Quindi i decisori politici che sono, oggi, favorevoli alla costruzione dell’impianto, è bene che se ne assumano, con serietà, la piena responsabilità.
Notiamo anche che si riconosce finalmente l’esistenza di “rifiuti zero” ma se ne fa ancora un uso improprio: è verissimo che “rifiuti zero” è una soluzione moderna alla gestione dei rifiuti, ma è vero anche che un impianto di incenerimento in tale contesto è totalmente incompatibile e obsoleto.
Strategia rifiuti zero significa: (1) PAYT (pay as you throw=ognuno paga per quel che butta), ossia raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale (ad Empoli col PAYT si è passati in un anno dal 54% all’85% di raccolta differenziata, con una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti); (2) distretti del riciclo e trattamento meccanico-biologico volto al recupero di materia (ossia ricavo per i cittadini e incremento dell’occupazione). Rimane un 5% di residuo inerte, meno della percentuale di scorie e ceneri, altamente inquinate, prodotte dall’inceneritore. Qualcuno vuole farci credere che occorra un inceneritore per bruciare il 5% residuo di un volume ridotto di rifiuti? L’inceneritore di Firenze per essere redditizio dovrà bruciare tutto l’anno, 24h al giorno, 198.000 ton/anno di rifiuti. La stessa Società che cura la raccolta differenziata controllerà l’inceneritore. L’unica convenienza a ridurre i nostri rifiuti potrebbe essere quella di importare i rifiuti da altre regioni. E’ davvero questo quello che vogliamo? Educare i bambini al riciclo e al recupero delle risorse e farli vivere in una città in cui si prevede di monitorare, per i prossimi vent’anni almeno, le patologie tumorali e le malformazioni fetali? E’ questo il monitoraggio che Alessandro Baldi propone di svolgere insieme alle Mamme No Inceneritore? Preferiremmo sentirci dire “vi abbiamo ascoltato, fermiamoci e verifichiamo un progetto alternativo all’incenerimento, con un tavolo tecnico vero, autorevole e partecipato”.
Queste parole, serie, scientifiche e responsabili, non le abbiamo mai sentite.
Troviamo infine indecente l’invito rivolto a noi di istituire una commissione per la valutazione dei danni che la costruzione di tale impianto porterà. Come noto, siamo già affiancate dai massimi esperti in materia, tutti concordi nel definire pericolosa questa strada. Proporre di verificare i danni quando non è più possibile prevenirli, è quanto di più inutile e drammatico possa essere fatto, soprattutto quando si parla di salute umana”.
Comitato Mamme No Inceneritore