“Masculu e Fìammina” al Teatro delle Donne di Calenzano

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Teatro Manzoni
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Confessioni sulla tomba della madre. Per svelare la propria omosessualità, a lei che, in silenzio, con amoroso rispetto, aveva intuito…

Dopo il debutto milanese dello scorso dicembre – ottime le recensioni della critica nazionale – Saverio La Ruina, tra gli attori più premiati della scena italiana, porta sabato 28 gennaio il suo nuovo spettacolo “Masculu e Fìammina” al Teatro delle Donne di Calenzano.

L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.

Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”.

Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del Sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.

E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.

Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo.

In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.

Spettacolo nell’ambito della 25° stagione del Teatro delle Donne. Programma completo www.teatrodelledonne.com.

Saverio La Ruina è tra gli attori più premiati della scena italiana. Tra i maggiori riconoscimenti: due Premi Ubu 2007 con Dissonorata (‘miglior attore’ e ‘nuovo testo italiano’), il Premio Ubu 2010 con La Borto (‘nuovo testo italiano’), il Premio UBU 2012 (‘migliore attore’ per l’interpretazione di Italianesi), il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010, il Premio Lo Straniero 2015, il Premio Enriquez 2015.

Dallo spettacolo che l’ha rivelato, Dissonorata, a quello che ha confermato il suo talento, La Borto, La Ruina con pochi elementi scenici – un abito, due ciabatte, una sedia – riesce a dare vita a personaggi femminili indimenticabili. Donne del sud, offese, ferite ma orgogliose. Con il suo lavoro più recente, Polvere, sposta l’attenzione sull’uomo, essendo la violenza sulle donne soprattutto un problema degli uomini.

Saverio La Ruina si forma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e lavora, tra gli altri, con Leo De Berardinis e Remondi & Caporossi. Nel 1992 fonda la compagnia teatrale Scena Verticale, con la quale è presente nei maggiori festival e teatri italiani e all’estero. Dal 1999 è Direttore artistico del festival Primavera dei Teatri.

Sabato 28 gennaio 2017 – ore 21,15

Teatro Manzoni – via Mascagni 18 – Calenzano (Firenze) – biglietti 13/10/5 euro

Scena Verticale

MASCULU E FÌAMMINA

di e con

SAVERIO LA RUINA

musiche originali Gianfranco De Franco

collaborazione alla regia Cecilia Foti

scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo

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