“Dopo Via Puccini e Via del Tabernacolo è arrivato il turno di Via Limite e stavolta l’errore è sintomo di una scarsa programmazione. – afferma Andrea Tagliaferri, presidente di FareCittà Campi Bisenzio -. Due anni fa abbiamo presentato una mozione, approvata a maggioranza, per impegnare il Sindaco a disporre celermente tutti gli atti necessari a superare gli intralci per il completamento dell’ultimo lotto della Mezzana Perfetti Ricasoli e invitandolo a sollecitare la Città metropolitana di Firenze visto che il cantiere aperto nel 2012 prevedeva la realizzazione del cavalcavia sull’autostrada da parte di Autostrade Spa. Il Cantiere è stato aperto nel 2012, ben sette anni fa. E’ evidente come il cavalcavia rappresenti l’unica soluzione per colmare il deficit strutturale di quell’area, stiamo parlando di un’opera strategica in un distretto con il numero più elevato di imprese produttive e commerciali di tutta la Toscana e questa infrastruttura ne migliorerebbe l’accessibilità e la competitività.
Per quanto riguarda Via Limite – continua Tagliaferri – crediamo che si debba rivedere il provvedimento che prevede il senso unico visto che in questo modo scarichiamo interamente il traffico veicolare di Campi sulla direttrice Prato-Firenze già in crisi per la mancanza del Ponte. L’appello è ai comuni di Prato, Sesto e Calenzano che possono attivarsi assieme e pubblicamente per la realizzazione del Ponte.
Campi purtroppo sembra non essere interessata e sembra non impegnarsi – conclude Tagliaferri – a trovare un equilibrio sostenibile per la viabilità in Città. Soltanto azioni limitate e sbagliate come il caso del cambio di senso in Via del Tabernacolo su cui il Comune ha fatto marcia indietro. L’equilibrio sarà possibile grazie alla circonvallazione ovest, il completamento di quella est da Via Palagetta a Maccione e la Mezzana Perfetti Ricasoli. Peccato che per realizzare soltanto un piccolo prolungamento della Nord rischiano di passare due legislature. L’attività dell’amministrazione comunale di Campi non può essere solamente quella della manutenzione dell’esistente perché gli anni passano e i problemi restano“.