Moby Prince, al corteo di Livorno anche il gonfalone di Campi

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Simbolo del Comune di Campi Bisenzio

Un silenzioso corteo, composto da oltre trecento persone, ha ricordato nella serata di oggi le vittime della tragedia del Moby Prince. “140 morti, nessun colpevole”, questa la scritta sul grande striscione dietro al quale, al centro, vi era il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, insieme ai colleghi di molte città che hanno pianto i loro morti.

Con i sindaci anche molti gonfaloni delle Regioni e delle città (Firenze, Pisa, Lucca, Carrara, Sassari, Reggio Emilia, Campi Bisenzio, Castagneto Carducci e Casciana).

Pochi metri dopo anche il grande striscione bianco con i nomi e l”età delle vittime. A dare il sostegno anche una delegazione dei parenti dell”altra grande strage della Toscana, quella del 29 giugno 2009 a Viareggio (Lucca).

Il corteo, partito dal Comune, si è mosso sino a piazza della Repubblica per concludersi al porto mediceo, davanti alla lapide commemorativa. Qui, dopo la deposizione delle corone, è stata data lettura dei nomi delle 140 vittime.

La cerimonia si è conclusa con il lancio di rose in mare. Poco prima di mettersi alla testa del corteo, nella sala del Consiglio comunale, il sindaco aveva ricordato che “Se lasciar morire 140 persone in attesa di un soccorso mai arrivato, che almeno per alcune di quelle persone poteva risultare salvifico, configuri il reato di strage o di omicidio plurimo” ha detto Nogarin, “lo dovrà dire la magistratura. Di certo noi possiamo dire oggi che quella del Moby Prince fu una strage di fatto”.

ANSA

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