A una settimana dall’audizione dell’Imam di Firenze, Izzeddin Elzir, sulla realizzazione della moschea a Sesto Fiorentino, non si placa la discussione tra Sinistra Italiana e Lega. Queste le parole di Filippo La Grassa, segretario cittadino del Carroccio, tirato in ballo pochi giorni fa da Enrico Solito, coordinatore comunale di Sinistra Italiana Sesto Fiorentino:
“Bisogna prendere atto del fatto che Sinistra Italiana ormai si rifiuta sistematicamente di guardare alle ragioni di inconciliabilità dell’islam con la costituzione italiana e con i principi che ne conseguono e riduce tutto il dibattito ad una mera questione di libertà religiosa.
Per il sottoscritto i musulmani possono pregare quanto vogliono, non è mia intenzione impedirlo. Ma i diritti delle persone vanno bilanciati in base ai diritti delle altre persone. È ovvio che il proprietario di un terreno possa venderlo a chi vuole, ma è altrettanto ovvio che la costruzione dell’edificio vada subordinata al benessere ed alla sicurezza dei cittadini. Si vuole ignorare il fatto che non sia stato sottoscritto un protocollo d’intesa dei musulmani con lo Stato Italiano.
È proprio così impensabile per gli esponenti di Sinistra Italiana che ai cittadini possa essere dato il diritto di dire la loro opinione tramite un referendum? Oppure la democrazia è utile solo ed esclusivamente quando i cittadini danno ragione alle loro tesi? Sono intervenuto su questa tema come segretario della Piana più volte proprio perché ritengo le nostre realtà interconnesse, ed il nostro territorio, e parte di un omogeneo territorio nel quale i confini amministrativi dei Comuni sono spesso superati problematiche che investono tutto il territorio nella sua complessità il problema della Moschea a Sesto Fiorentino è un problema che avrebbe gravi ripercussioni su tutti i nostri comuni oltre che sulla città di Firenze“.