Osmannoro, Prc: “Sesto dia una risposta immediata”

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La tragedia che ha avuto luogo questa notte a Sesto Fiorentino si porta
dietro, oltre alla rabbia, anche una forte richiesta di risposte. Un uomo e’ morto. Un uomo che si era visto riconoscere lo status di rifugiato politico dallo Stato italiano e che, nonostante questo, era costretto, assieme a molti, troppi altri,
a dormire in un capannone dismesso“. Lo affermano in una nota Rosa Matucci, segretaria PRC Sesto Fiorentino, Manuela Ciriello, Partito della Rifondazione Comunista, Diletta Gasparo, Giovani Comuniste/i.

La questione delle migrazioni – continuano – viene sempre posta come emergenziale, incrementando cosi’ l’avversione della popolazione verso chi cerca un futuro migliore in Italia, quasi a giustificare un sistema del tutto inadeguato a garantire diritti che, non per niente, sono classificati come fondamentali. Alla tragedia di una vita spezzata si aggiunge quella di un’ottantina di persone che, a causa dell’incendio, sono state costrette a lasciare l’unico riparo dal freddo che
erano riuscite a trovare. Questa situazione richiede una risposta immediata e ragionata da parte dell’amministrazione del Comune di Sesto Fiorentino. Il Sindaco Lorenzo Falchi e l’Assessore alle politiche sociali Camilla Sanquerin hanno il dovere di trovare una soluzione, che non puo’ limitarsi a quella dell’allestimento di tendoni e della distribuzione di coperte da parte della Protezione Civile. Le domande relative a come si e’ arrivati alla tragedia sono gia’ importanti: come e’ possibile che ottanta persone, di cui nemmeno tutte “irregolari”, potessero trovarsi in una struttura del genere, abbandonate a se stesse? Le istituzioni erano a conoscenza della situazione?“.

Ansa

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