Con il comunicato che riportiamo in calce, Marco Venturini, rende nota la sua decisione di uscire dal Partito Democratico e dal Gruppo Consiliare:
“Il 14 ottobre scorso, il partito democratico ha compiuto 10 anni di vita nel giorno in cui si è svolto il Congresso Calenzanese, ma non mi è sembrato un giorno di festa!!!!
In questi 10 anni c’è stato di tutto: momenti difficili, vittorie, sconfitte, ma nonostante tutto al partito democratico è stato sempre riconosciuto il merito di essere vicino al suo popolo, di essere tra la sua gente.
Questo lo hanno sempre dimostrato i militanti e simpatizzanti intervenendo ai nostri eventi, partecipando attivamente alla vita politica, facendo della partecipazione lo strumento fondamentale per costruire obiettivi e proposte politiche che potessero, non solo a parole ma nei fatti, cambiare lo stato delle cose.
Poi qualcosa si è rotto.
È probabile che io non riesca a capire fino in fondo questo nuovo modo di fare politica, ma capisco perfettamente che la riduzione degli spazi di partecipazione non serve ad altro se non a concentrare nelle mani di pochi il potere decisionale.
Una concentrazione che, almeno all’inizio, può aver generato grande aspettativa e anche qualche risultato, se si guarda al famoso 40% delle elezioni europee, ma che è durata ben poco a conferma del fatto che c’è bisogno di collettivo e non di un solo uomo al comando, nonostante il ventennio berlusconiano ci avesse già anticipato questo risultato.
E poi tutto quell’insieme di riforme e politiche che ben si distanziano dalla nostra tradizione di idee e dal nostro sistema di valori.
Penso alla riforma del lavoro,alla riforma della scuola, la politica dei bonus a pioggia,la triste vicenda dei voucher,
La riforma costituzionale, alla quale mi sono sentito di dimostrare la mia contrarietà con il voto negativo, e non per ultimo la vergogna delle due leggi elettorali votate e colpi di fiducia, ripristinando un modo di governare che non si vedeva più da molto tempo.
Dopo l’arroganza politicamente insopportabile dell’attuale gruppo dirigente di questo partito, dopo la deriva di destra che stiamo prendendo con le nostre politiche, dopo che il PD non è più un partito, ma un accozzaglia di personalismi e interessi che non hanno più niente a che vedere con valori come giustizia sociale, equità, difesa e conquista dei diritti collettivi individuali, insomma nulla che vedere col progetto che avevamo in mente per costruire un futuro migliore per le nostre generazioni.
Dopo tutto questo io non riesco più a starci.
Io fin dall’inizio mi sono adoperato col massimo impegno per la nascita del PD, mettendo al massimo la mia partecipazione in tutti gli appuntamenti che potevano rappresentare uno spazio di confronto e di collaborazione sia livello nazionale che a livello locale.
Ho messo il mio impegno nella gestione del circolo della fogliaia, ricoprendo il ruolo di segretario. E, ho condiviso la linea politica del partito nelle segreterie, collaborando con i tre segretari che in questi anni si sono avvicendati; ho messo tutto il mio impegno nella realizzazione gestione in 25 anni di Festa dell’Unità di Legri.
Per questo posso dire con certezza di avere davanti agli occhi una fotografia chiara di quello che è stato il PD Calenzanese, ed oggi lo trovo profondamente rovinato nel suo interno.
Già nell’ultimo periodo della segreteria Ferretti questi continui attacchi, le forti critiche alla segreteria e all’amministrazione comunale, non hanno fatto altro che indebolire un collettivo che era stato costruito nel tempo con tanto sacrificio.
Anche per questo il mio gesto e, il mio lavoro, dopo la fine della Segreteria Ferretti va nella direzione di rafforzare mettere un pò più in sicurezza l’Amministrazione Biagioli.
Un partito che sbianchetta i suoi valori, e che abbatte la visione di insieme per privilegiare la visione di pochi, non è più partito nel quale riesco a riconoscermi.
È una decisione per me molto sofferta proprio per il gran lavoro, le enormi energie, l’entusiasmo, spesi nel tempo per portare avanti e far crescere questo progetto.
Il mio orizzonte rimane il programma di mandato amministrativo con il quale ho chiesto la fiducia dei cittadini, ma la mia strada con il PD si ferma qui; per me è giunto il momento di riprendere il cammino sulla strada nella sinistra”.