Non accenna a placarsi la polemica tra i dirigenti del Pd e gli ex consiglieri comunali di Sesto Fiorentino. Dopo l’assemblea di domenica scorsa, dove certo non si sono ascoltate parole di pace, la disputa si è spostata sulle frequenze di RTV 38 dove è andato in onda il confronto-scontro tra Diana Kapo, ex capogruppo, e Fabio Incatasciato, segretario metropolitano.
A giudizio del segretario del PD metropolitano “la mozione di sfiducia che ha portato alla decadenza del sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti era talmente ridicola che poteva essere impugnata davanti a qualsiasi Tar. In quella mozione non c’è una ragione valida, si parla di questioni urbanistiche e poco più. Inoltre quel documento è stato portato avanti senza consultare nessun organo del Partito e addirittura non sono neanche stati consultati gli altri consiglieri del Pd, quelli che non avevano firmato la mozione. E’ stata – ha proseguito Incatasciato – una chiara operazione costruita insieme all’opposizione ed in particolare con Sel che ha etero diretto l’intera vicenda dettando anche il testo della mozione di sfiducia”.
“Abbiamo fatto la direzione del partito, quella in cui Camilla Sanquerin si è dimessa – ha replicato l’ex consigliera Pd Diana Kapo – e in quella sede è stato firmato un documento in cui si manifestava forte preoccupazione per la situazione politica di Sesto”.
Kapo ha ripreso anche le dichiarazioni di lunedì scorso dal commissario del Pd di Sesto Lorenzo Becattini che aveva criticato la formazione della Giunta formata da Sara Biagiotti: “Non sono state valorizzate le personalità che potevano dare un valore aggiunto al Sindaco – ha detto – in quella Giunta di fatto non era presente il Pd”.
STEFANO NICCOLI