Pd, Sacconi chiede il deferimento di Sara Biagiotti

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E’ atteso per il 19 settembre il verdetto della commissione di garanzia del Pd nei confronti degli otto consiglieri, autori della mozione di sfiducia nei confronti di Sara Biagiotti.

Intanto la frattura si allarga sempre di più. Come riporta, infatti, l’edizione odierna de La Nazione, Antonio Sacconi, firmatario dell’atto, ha chiesto al segretario metropolitano Fabio Incatasciato il deferimento di Sara Biagiotti “per l’inosservanza del patto di lealtà con il partito e i suoi esponenti“. L’ex consigliere comunale riporta cinque esempi di slealtà dell’ex sindaco nei confronti del partito, a partire dal mancato accordo che avrebbe dovuto portare in giunta Damiano Sforzi e Camilla Sanquerin, quest’ultima ex segretario del Pd sestese. Gli altri episodi si riferiscono all’ambiguità di Biagiotti su temi importanti della piana fiorentina come l’inceneritore e l’aeroporto, alla comunicazione del “buco” di bilancio pari a 5 milioni di euro in occasione del consiglio comunale del 3 luglio 2014 e alla nomina di consiglieri delegati e rappresentanti nelle partecipate senza la condivisione del partito.

Nel frattempo, Camilla Sanquerin si è lamentata per non essere stata ascoltata dalla commissione di garanzia del Pd, a differenza di Sara Biagiotti e Lorenzo Becattini, commissario del partito. “Ho vissuto, in prima persona, tanto quanto Sara Biagiotti la sua candidatura, la sua campagna elettorale, questo anno di amministrazione con le discussioni su aeroporto, bilancio scelte per la città – ha detto a La Nazione -. Diventa sempre più difficile scacciare il sospetto che la sentenza sia già scritta, che si mascheri dietro una questione regolamentare e di disciplina un disegno politico che non si ha il coraggio di esplicitare: la ‘normalizzazione’ del Pd di Sesto Fiorentino“.

STEFANO NICCOLI

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