Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Pd di Sesto circa il presidio no aeroporto e no inceneritore finito sotto sequestro:
“Per il Consiglio comunale del prossimo 23 maggio il Partito Democratico di Sesto Fiorentino ha presentato una interrogazione a risposta orale riguardante l’evento che si è svolto domenica 14 maggio nell’area del Presidio no Inceneritore e no Aeroporto all’Osmannoro.
Vogliamo sapere due cose:
- se l’area in questione è sempre sottoposta a sequestro preventivo con relativa custodia giudiziaria del Sindaco di Sesto Fiorentino
- se la manifestazione di domenica è stata autorizzata. Se è stata autorizzata ci piacerebbe sapere in quali forme e modalità; se non è stata autorizzata vogliamo sapere quali azioni ha messo in atto il Sindaco.
Per riepilogare la vicenda ricordiamo che nel mese di novembre 2016 la struttura realizzata nell’area del Presidio no Inceneritore e no Aeroporto all’Osmannoro fu sottoposta a sequestro preventivo ai sensi degli artt. 321 c.p.p. come riporta l’affissione sulle pareti della struttura: “Area sottoposta a sequestro preventivo” e come riportarono gli organi di informazione. Inoltre il Sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi fu nominato custode giudiziario dell’area per nomina della Procura.
Il Sindaco nel corso dei mesi ci ha detto che non era a conoscenza della irregolarità delle strutture costruite in tale area, nonostante l’avesse frequentata pubblicamente sia da candidato Sindaco in campagna elettorale, sia da Sindaco. Poi quando alcuni cittadini denunciarono che i sigilli del sequestro non erano più presenti e l’area alterata ci comunicò che era stato il forte vento a modificare il tutto e a togliere i sigilli.
Oggi ci auguriamo che il Sindaco Falchi ci possa aggiornare e informare sugli sviluppi che hanno permesso all’organizzazione “Assemblea per la Piana contro le nocività” di organizzare, promuovere e comunicare esternamente l’evento “In Movimento arte, natura e camminate”. Su questa vicenda non abbiamo saputo più niente, ma vediamo tramite i social network eventi pubblicizzati con manifesti, foto e video che raccontano un’area viva, vissuta e frequentata.
Quello che chiediamo su questa vicenda è chiarezza, trasparenza e risposte certe e puntuali a tutela della legalità sul territorio comunale“.