“Prescrizioni non rispettate e mancanza di trasparenza. Perché le istituzioni che dovevano vigilare sono rimaste silenti?”. E’ quanto si chiede Miriam Amato che torna all’attacco sull’affaire aeroporto dopo quanto scoperto dai comitati della piana, e cioè il respingimento del ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto da Adf contro il decreto Via 676 del 2003. Atto rimasto segreto, mentre il decreto di Via poneva una serie di prescrizioni stringenti, quali il prolungamento dell’attuale pista di 250metri e l’interramento dell’A11, così come mitigazioni ambientali per la piana.
“Omissioni, volontà politica di assecondare i soliti poteri forti o semplice incompetenza? – si domanda Amato – Sicuramente con il respingimento firmato dall’allora Presidente Napolitano, le prescrizioni dovevano essere attuate immediatamente, ma ciò non è avvenuto. Il rigetto è datato giugno 2012, dopo oltre cinque anni niente è stato fatto in termini di mitigazioni ambientali, a cominciare dal risanamento acustico, come ben sanno coloro che abitano nei pressi dell’aeroporto” sottolinea la consigliera di Alternativa Libera.
Amato va all’attacco. “E’ emblematico constatare per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni che dovevano controllare che tali prescrizioni fossero immediatamente attuate, a cominciare dalla Regione. Ma perché anche i sindaci e le amministrazioni che si sono succedute non hanno battuto ciglio?”.
Quanto emerso, secondo la consigliera, rappresenta anche un monito per il futuro: “E’ necessario bloccare subito l’affaire aeroporto. Oltre alle innumerevoli problematiche ambientali, sanitarie ed economiche segnalate in questi anni dalle forze di opposizione e dai comitati, ribadite anche in sede comunitaria, si aggiunge adesso l’inaffidabilità delle istituzioni. Se in questi anni non sono riusciti a garantire e verificare l’attuazione di semplici prescrizioni, con quale autorevolezza potranno garantire i diritti del territorio e dei suoi abitanti?” conclude Amato.