Il questionario online ha ricevuto 1275 risposte, dalle quali è emerso che collegamenti e mobilità, riqualificazione del centro e la valorizzazione del Parco della Piana e del Parco delle Colline sono gli ambiti più importanti su cui il prossimo POC dovrà intervenire secondo i cittadini e i “city users”, ovvero le persone che frequentano assiduamente Sesto per motivi di lavoro, studio o svago.
La mappa digitale ha visto 328 risposte georeferenziate, con proposte e segnalazioni che riguardano tutto il territorio; gli ambiti ricorrenti sono stati le aree di trasformazione (95 segnalazioni), trasporti e viabilità (88) e parchi e aree verdi (71).
Le attività nelle scuole hanno visto impegnate tre classi, la 3B della scuola primaria De Amicis, la 4A della scuola primaria San Lorenzo e la 2A della scuola secondaria di primo grado Brogi, con il coinvolgimento di altri 160 alunni e 80 tra genitori e nonni intervistati.
Importante, nonostante le limitazioni, è stata anche la partecipazione alle attività in presenza, con 140 persone coinvolte attraverso i pointlab in piazza e oltre settanta con i due trekking urbani che si svolti in collina e nella Piana.
“È stato un percorso lungo, ma entusiasmante, durante il quale abbiamo potuto accendere i riflettori sulla città del futuro – afferma l’assessore all’Urbanistica Damiano Sforzi – Il POC è uno strumento importantissimo, poiché disegna strategie e prospettive di sviluppo della Sesto dei prossimi decenni. Iniziarne la redazione attraverso un processo di ascolto non solo era doveroso, ma un elemento essenziale per proporre interventi di qualità. Particolarmente suggestive sono state le proposte arrivate dai bambini, sia per il punto di vista fisicamente diverso da cui guardano la città che cambia, sia per la profondità e la capacità di lanciare sfide e proposte. Ringrazio per tutto questo ANCI e, in particolare, Sociolab, che è riuscita a rimodulare questo percorso in una situazione di grande incertezza e difficoltà. Un ringraziamento particolare va poi alle scuole e alle associazioni che ci hanno affiancato in molte attività, CAI, La Racchetta e Pro Loco”.
Per quanto riguarda le principali aree di trasformazione, in progetto o in atto, accanto alla domanda di percorsi e infrastrutture ciclabili e pedonali, è emersa con forza l’indicazione di lavorare al recupero delle aree dismesse, come la Caserma Donati, alla ricucitura urbanistica col Polo Scientifico e al miglioramento dell’accessibilità del Parco della Piana.
Parchi e aree verdi
La centralità del Parco della Piana è un punto fermo per gran parte delle persone coinvolte nel percorso. Accanto a questo emerge la domanda di una maggiore penetrazione del verde nelle aree urbanizzate, il miglioramento degli arredi e la valorizzazione della collina, nonché la creazione di corridoi ecologici tra le diverse aree.