Poc, D’Elia (FdI Calenzano): “I perché della nostra astensione”

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Da sinistra: Giovanni Donzelli, Americo D'Elia, Claudio Gemelli

Finalmente dopo un ritardo di molti mesi, il 14 luglio scorso il consiglio comunale di Calenzano ha dato via alle fasi conclusive del nuovo Piano operativo comunale (POC), che pone le basi per una sostenibilità ambientale, riduzione del consumo di suolo usando in maniera corretta lo strumento da noi tanto criticato in passato dei  crediti edilizi e puntando alla “qualità del costruire e dell’abitare.

Qualcuno si è stupito del nostro voto di astensione sul provvedimento finale e sull’approvazione di tante osservazioni che abbiamo votato con la maggioranza.

La nostra non è una politica populista e non lo sarà mai. La nostra è una politica del fare, per migliorare la nostra città. 

Il POC presentava sicuramente margini di miglioramento e le osservazioni pervenute, ben oltre 200, sono risultate in molti casi accolte e hanno contribuito, assieme al lavoro dell’ufficio tecnico, a migliorare il Piano Operativo.

Tante osservazioni non accolte erano palesemente pretestuose e di natura politica, osservazioni pervenute da gruppi politici, buttate nel mucchio per mettere qualche bandierina e fare qualche post in più, per racimolare voti.

Peccato che, come lo stesso Sindaco ha dichiarato, proprio quel gruppo politico è rappresentato in paese da chi per 10 anni ha CEMENTIFICATO materialmente Calenzano, lasciandoci anche qualche eco mostro, come le case nelle cave a Carraia e qualche fabbrica ancora piena di eternit in località Fibbiana; menomale che loro sono quelli che si definiscono eco sostenitori dell’ambiente.

Proprio su Fibbiana si sono concentrate molte delle osservazioni pervenute dal gruppo di Sinistra per Calenzano. Un tema ampiamente discusso in questi mesi e negli anni passati.

In quella zona deve nascere una nuova azienda ad impatto zero, una nuova azienda che porterà centinaia di nuovi posti di lavoro e grande risalto a Calenzano come ha già fatto durante questi anni.

Pensare di bloccare quel progetto e poi contestare chi decide di localizzare all’esterno forse, ha lo stesso scopo di dire sempre no per raccattare qualche consenso; solo che bloccare lo sviluppo e la possibilità di nuove assunzioni in questo momento è un gesto da folli;  noi siamo per lo sviluppo e per incentivare ed aiutare imprenditori coraggiosi che hanno voglia di investire sul nostro territorio e se aiutati dalle Istituzioni, vogliono continuare a farlo nel nostro paese.

Altro punto contestato dalla sinistra è stato il Parco delle Carpugnane, che ha subito sempre per le loro colpe passate numerosi ritardi. Ricordiamoci che tale progetto è partito con l’ex sindaco Caravoni attuale esponente di Sinistra per Calenzano e si è bloccato con l’ex sindaco Biagioli che aveva in maggioranza gli stessi che oggi siedono all’opposizione facendo finta di giocare al piccolo ambientalista. Solo in questi ultimi mesi le terre sono state portate via ed il progetto del parco sta ripartendo, cercare di bloccarlo ora sarebbe da incoscienti.

Infine, altro punto contestato è stato quello relativo alla rigenerazione, in particolare quello dei nuovi alloggi ERP in via Faggi.

Anche qui le colpe delle loro liti e dei tempi stretti per i finanziamenti del PNRR hanno portato l’amministrazione a dover correre e scegliere un terreno di ricaduta di crediti edilizi che sempre loro e le loro vecchie amministrazioni avevano scelto come “edificabili”.

Oggi dopo averlo indicato come edificabile nei piani operativi da loro approvati, con lo strumento dei crediti edilizi, lo vorrebbero lasciare verde. Il Pnrr ha dei vincoli, uno di questo è proprio dover costruire su terreni di proprietà del comune, come questo.

Quindi o si decide di non prendere il finanziamento da 10 milioni di euro e  lasciare nella muffa 71 famiglie che occupano le case popolari, le quali  vivano in condizioni pessime poiché cadono a pezzi, o si va avanti cercando soluzioni meno impattanti e meno invadenti per chi abita in via Faggi.

Anche noi siamo scettici su tale opera, ma bisogna prendere atto che in via del Pino, le attuali case popolari sono da demolire perché al limite dell’abitabilità, mentre i residenti di via Faggi hanno lo strumento normativo previsto dalla legge, ovvero un’eventuale  ricorso al TAR che dica se la scelta dell’amministrazione poteva essere evitata oppure no, e se esistevano i tempi per poter cambiare progetto .

Anche l’eventuale spiaggia Urbana che dovrebbe sorgere alla chiusa la vediamo in maniera positiva, scelta che va sempre nell’ottica dello sviluppo economico della città e nella prospettiva di creare nuovi posti di lavoro. Le spiagge urbane sono realtà in tanti comuni, come a Barberino, Prato, ma anche nelle grandi città, perchè bloccarle? Perché bisogna dare un contentino a chi vorrebbe l’esclusiva del commercio in quelle zone e/o a qualche elettore in più? La liberalizzazione tanta decantata da Bersani e portata avanti dalla sinistra in questi anni dov’è finita?“.

Americo D’Elia – Consigliere comunale Fratelli d’Italia Calenzano

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