I sindacati postali di Cgil e Cisl, dopo lo sciopero generale del 4 novembre, hanno deciso di continuare la protesta proclamando lo sciopero delle prestazioni aggiuntive (a partire da venerdì 9 dicembre e valido in tutta Italia) per cercare di fermare l’ulteriore quotazione in borsa di Poste Italiane e la riduzione di servizi.
“In provincia di Firenze – spiega Marco Nocentini, segretario territoriale Cisl Poste – il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli i clienti scaricano tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale, non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni. E poi vogliamo investimenti concreti sul CMP di Sesto. Inoltre – continua Nocentini – la nuova organizzazione del recapito a giorni alterni, partita a Prato e Arezzo ormai da alcuni mesi sta producendo grossissimi disservizi, con la corrispondenza che viene consegnata, quando va bene, una volta alla settimana. Nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti, Poste Italiane continua a affermare che non ci sono problemi. Tra gli ultimi due mesi del 2016 e i primi mesi del 2017 in provincia di Firenze andranno in pensione circa 100 lavoratori, con il reale rischio che molti uffici postali e di recapito non possano garantire i servizi ai cittadini. E i vertici di Poste cosa fanno ? Niente !”.
“In Toscana – spiega Claudio Bellatti Coordinatore della Slc-Cgil Poste Firenze – vogliamo mantenere tutte le nostre specificità, rivendicando di fermare le macchine di una riorganizzazione del recapito che è solo tagli, di provvedere immediatamente a coprire gli organici minimi e indispensabili negli Uffici di MP e vogliamo un progetto e investimenti per realizzare un polo logistico toscano e nazionale con al centro gli spazi e le potenzialità del CMP di Sesto Fiorentino. Il sindacato, denuncia, nella nostra realtà fiorentina, una situazione insostenibile per i continui distacchi dovuti alla carenza di personale negli uffici, le precarie condizioni dei mezzi necessari alla consegna della corrispondenza e di pacchi da recapitare”.
Cisl-Cgil