A seguito della notizia per cui Eni e nove dirigenti risultano indagati dalla Procura di Prato per l’esplosione del 9 dicembre 2024 a Calenzano giungono le reazioni delle organizzazioni sindacali.
In una nota Cgil Firenze e Filctem Cgil Firenze affermano che “Sull’inchiesta sullo scoppio del deposito Eni Calenzano arrivano oggi, dalle parole del procuratore di Prato Tescaroli, gravi novità. Che dimostrano ancora una volta che morire sul posto di lavoro non è mai una sfortunata casualità ma è sempre il frutto di errori e sottovalutazioni nella gestione del ciclo produttivo. Le accuse della procura mostrano ancora una volta quanto sia importante che tutte le aziende, a maggior ragione quelle più strutturate, garantiscano le condizioni di massima sicurezza soprattutto quando intrecciano il loro lavoro con appalti o altre aziende operanti nel loro ciclo produttivo. Auspichiamo che l’azione della magistratura faccia al più presto il suo corso e restituisca giustizia, per le vittime innocenti e le loro famiglie”.
Dura anche la presa di posizione di Fabio Franchi, segretario generale della Cisl Firenze Prato:
“Tragedie come quella del deposito Eni non si possono derubricare a fatalità o casualità; lo abbiamo detto da subito, lo abbiamo ripetuto in piazza a Calenzano e oggi ne abbiamo la conferma con gli avvisi di garanzia emessi dalla procura di Prato e resi noti dal procuratore Tescaroli.
Non ci sorprendono neppure i capi di imputazione; abbiamo sempre sostenuto che ciò che è successo al deposito Eni di Calenzano fosse riconducibile ad una serie di errori assolutamente prevedibili ed evitabili. Quel luogo di lavoro è stato reso assolutamente pericoloso da chi aveva la responsabilità di garantire sicurezza ai lavoratori. Era palese e direi scontato che svolgere lavori di manutenzione in contemporanea al normale carico delle autocisterne esponeva i lavoratori del sito a ciò che poi drammaticamente è successo. Siamo certi che la magistratura porterà avanti il suo lavoro con grande impegno, come fatto finora, per rendere giustizia alle vittime e ai feriti di quella tragedia”.