Villa Donatello trasferisce la sua attività chirurgica e e quella diagnostica a Villa Ragionieri. Si prevede – scrive la Repubblica Firenze -di concludere il trasloco a gennaio dell’anno prossimo, se non prima, e l’idea al momento è quella di restare nella nuova sede per un anno. Unipol ha preso una decisione che non solo cambia l’organizzazione della sua attività a pagamento per i cittadini ma rivela la chiusura definitiva di un progetto pubblico, probabilmente quello su cui in Regione si è studiato più a lungo negli ultimi anni.
La decisione del privato seppellisce definitivamente l’ipotesi di un’acquisizione di villa Ragionieri da parte della Regione avanzata più volte dal presidente Enrico Rossi, sia quando era assessore che più di recente. Ma si è sbilanciata riguardo all’operazione anche l’attuale responsabile della sanità toscana, Stefania Saccardi. Dopo le tante dichiarazioni fatte negli anni dal governatore, il 16 marzo del 2016 Saccardi fece una conferenza stampa, alla quale Rossi non potè partecipare perché aveva altri impegni, insieme ai direttori di Asl, Careggi e Istituto oncologico (Ispo) Paolo Morello, Monica Calamai e Gianni Amunni per annunciare che sarebbe nato (entro l’anno), il “Polo integrato per la salute della donna dell’area vasta centro”. L’idea era quella di acquisire villa Ragionieri e metterci a lavorare i professionisti che si occupano di tumori ginecologici e alla mammella nelle varie aziende. In realtà già allora non è che il sistema avesse molta voglia di chiudere l’operazione, ad esempio Careggi aveva già manifestato l’idea di sfilarsi. C’era però da portare avanti una battaglia a lungo condotta da Rossi, che fin dai tempi in cui Ligresti costruì Villa Ragioneri nel lontano 2007 si oppose all’idea che un privato si occupasse di oncologia in Toscana, e quindi si continuò a trattare con Unipol.
Già dieci anni fa iniziarono avvicinamenti, trattative, bozze di accordi, stime di costi per far passare in mani pubbliche la struttura privata. Intanto il tempo passava e Fondiaria finiva nelle mani del gruppo bolognese, mentre Ragionieri era aperta ma non produceva abbastanza, tanto da perdere tra 10 e 12 milioni di euro all’anno come hanno spiegato i suoi stessi responsabili. Così si è deciso di chiudere. In vista dell’accordo con la Regione che sembrava fatto, è iniziata una trattativa per i 104 lavoratori del privato che sarebbero finiti per strada. La Asl alla fine li ha recuperati tutti, prendendone alcuni (44 persone) come interinali o a termine e facendone entrare un’altra parte (42) in strutture private convenzionate. Gli altri hanno trovato lavoro altrove o sono andati in pensione.
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