Ventidue progetti di rigenerazione sociale urbana, da portare avanti coinvolgendo i cittadini che abitano in quartieri di paesi e città che si stanno dimostrando più fragili di altri. L’idea di partenza è semplice: un luogo più vissuto e frequentato è maggiormente sicuro. Quantomeno si abbassa la percezione di insicurezza. Piazze e quartieri dove al posto di fondi sfitti tornano a fiorire attività commerciali o culturali e dove la gente scende in strada, si incontra e non si chiude in casa sono un deterrente a situazioni di degrado e criminalità. I progetti pilota finanziati l’anno scorso in una dozzina di città hanno dimostrato che la ricetta può funzionare. Così la Regione torna a finanziare queste esperienze, con 7 15 mila euro per ventidue diversi progetti.
A Sesto Fiorentino il Comune vuole intervenire su Quinto Basso, zona già oggetto di un progetto di polizia di prossimità, area di grandi condomini sorti tra gli anni Sessanta e Settanta, la linea ferroviaria a sud e torrente Termine ad est. La ricetta è simile a quella messa in campo da altre amministrazioni: ovvero puntare sui giovani, scoprirne ‘talenti’ nascosti e coinvolgerli nell’organizzazione di attività culturali e laboratoriali.
Il Comune di Calenzano ha deciso di concentrare le propria attenzione sul quartiere di Dietro Poggio, con un progetto di animazione sociale e integrazione tra associazioni di anziani e ospiti extracomunitari della residenza “don Marco Brogi”.
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