Di seguito il discorso pronunciato da Renato Romei, della segreteria provinciale dell’ANPI Firenze, durante la commemorazione del 72° anniversario della battaglia dell’abetina degli Scollini:
“Oggi è una giornata importante ed è giusto essere qui e ricordare questi 13 giovani falciati dalla crudeltà dei nazi-fascisti. Quello degli Scollini è un episodio importante della Resistenza di questo territorio, ma noi dobbiamo pensare anche ad altri luoghi Valibona, Vallucciole, Pian d’Albero e poi ancora al padule di Fucecchio fino a Sant’Anna di Stazzema. Luoghi dove sono morti centinaia e centinaia di giovani. E’ nostro compito ricordare questa parte difficile della storia del nostro Paese. Una storia in cui i partigiani hanno avuto un ruolo importante e insieme a loro le donne e i ragazzi che rischiando in prima persona, facevano da staffetta portando agli stessi partigiani informazioni, aiuti e sostegno. Insieme a loro i contadini che in questi territori fornirono ospitalità e cibo. Insieme a loro gli operai che difesero le fabbriche dai nazisti in ritirata per garantire la ripartenza del Paese. La Resistenza è stata un patto di popolo e un’importante esperienza politica: mentre pensavano a sconfiggere i nazi-fascisti i partigiani, in quel terribile inverno del ’43, progettavano l’Italia del futuro. Pensarono alla libertà, all’uguaglianza, alla partecipazione e ai diritti fondamentali. I loro pensieri furono il patrimonio su cui hanno poi lavorato i padri costituenti. Grazie a loro, noi abbiamo una bella e importante Costituzione. Quella Costituzione che oggi vive un momento critico. L’ANPI non è contraria al suo cambiamento. Se la si vuole rendere più funzionale a noi va benissimo, ma i valori fondamentali devono rimanere tali. I diritti al lavoro, alla salute, alla scuola, non devono essere toccati. Ogni cittadino, di ogni grado sociale e indipendentemente dal credo politico e da quello religioso ha il diritto di essere rappresentato nelle istituzioni. L’ANPI vuole che tutto questo sia salvaguardato. L’articolo 11 della Costituzione è un pronunciamento contro la guerra fortemente voluto dai partigiani che pure hanno combattuto per ottenerlo. Questa è una delle differenze con il fascismo che invece indottrinava i ragazzi alla guerra. Preparava i soldati alla guerra e non aveva la pace come valore. La guerra è distruzione è miseria, lo abbiamo visto anche in anni più recenti. Cosa hanno portato le guerre nel Medio-Oriente, la guerra di Bush, quella di Blair? Solo morte e miseria. In più hanno preparato una generazione di terroristi feroci che sta rendendo impossibile la convivenza civile. Ciò che sta succedendo nel mondo trova origine nella logica della guerra e della sopraffazione di una Paese su un altro. Proprio ciò contro cui hanno combattuto i nostri partigiani”.
Articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
STEFANO NICCOLI