“Nonostante negli ultimi tre anni le perdite di bilancio dovute alla crisi abbiano prodotto un disavanzo complessivo di oltre 53 milioni di euro, IKEA ha dato prova di gestire con responsabilità questa congiuntura attraverso una forte spending review interna e senza arrivare ne’ a chiudere punti vendita, ne’ a tagliare la forza lavoro, come invece è purtroppo capitato ad altre realtà del settore. Purtroppo l’intransigenza del sindacato e la decisione di indire uno sciopero nazionale vanno nella direzione opposta rispetto a quella del dialogo, cui IKEA crede da sempre, come da sempre ha manifestato la volontà di arrivare a un accordo sull’Integrativo. La volontà di dialogo di IKEA era già ben chiara a maggio 2014, quando l’azienda aveva accettato di prolungare di un anno la durata del Contratto Integrativo, che altrimenti sarebbe andato a naturale scadenza ad agosto 2014. Il CIA di IKEA è sempre stato migliorativo delle condizioni del Contratto Nazionale e fra i migliori del settore. Vogliamo che continui ad esserlo, proprio grazie a 4 proposte presentate ai Sindacati, tutte accomunate dalla necessità di assicurare un futuro solido, equo e sostenibile alla presenza di IKEA in Italia e di poter continuare il piano di espansione attraverso l’apertura di nuovi punti vendita: 1. un sistema di valorizzazione della parte di retribuzione variabile; 2. un innovativo sistema di gestione dei turni, studiato per dare la possibilità ai collaboratori di scegliere i propri orari di lavoro, con una migliore distribuzione dei carichi e soprattutto una ottimale conciliazione dei tempi di vita e lavoro; 3. proposte volte a rendere più equi i trattamenti per il lavoro domenicale e festivo che oggi presentano differenze sia da negozio a negozio, che all’interno dello stesso punto vendita (tra vecchi e nuovi assunti), accompagnate da un sistema che riconosca una percentuale di maggiorazione crescente legata al numero di presenze; 4. la volontà di IKEA di migliorare l’attuale sistema di welfare ed affrontare congiuntamente le tematiche attinenti la sicurezza sul lavoro. Tutto questo per IKEA non significa smantellare i diritti di chi lavora con passione ed entusiasmo. Anzi, attraverso la valorizzazione della parte di retribuzione variabile (per la quale IKEA negli anni ha pagato premi importanti) e un sistema partecipativo di gestione dei turni, IKEA vuole rendere ancora più tangibile l’importanza ed il riconoscimento del contributo di ogni collaboratore, ma all’interno d’un quadro di equità e sostenibilità.”
Foto: www.wakeupnews.eu
Fonte relazioni esterne IKEA