Servimoda, nuovo presidio dei lavoratori: “Siamo stanchi di essere sfruttati”

0
427

Siamo stanchi di questo sfruttamento”. Non usano mezzi termini i lavoratori senegalesi della Servimoda (ex Pulzeta), l’azienda di Calenzano che da più di un mese ha interrotto la produzione e il pagamento ai dipendenti delle spettanze di novembre e della tredicesima mensilità.

Nella mattinata di venerdì 5 gennaio gli operai, insieme ad Andrea Vignozzi della Fiom Cgil Firenze, si sono presentati nuovamente davanti ai cancelli della ditta, in via delle Calandre.

I lavoratori sono a casa da oltre trenta giorni senza stipendio perché un guasto al generatore impedisce di proseguire la lavorazione dei metalli per la produzione di accessori per la moda. E’ questa, secondo il sindacato, la motivazione con cui la proprietà, cinese, ha comunicato ai tredici dipendenti di non recarsi al lavoro.

Chiediamo i soldi che i lavoratori devono avere che consistono in una parte di straordinari non pagati riconosciuti dal giudice e le ultime retribuzioni – ha detto Andrea Vignozzi della Fiom Cigil Firenze -. Abbiamo chiesto un intervento da parte di quelle che sono le griffes riconoscibili dalle fibbie su cui i dipendenti hanno lavorato. Non siamo in grado di chiarire se queste fibbie sono o no all’interno della filiera ufficiale o se vanno su altri mercati. Chiediamo, però, ai marchi interessati di chiarirlo ed eventualmente intervenire“. (Tutte le dichiarazioni nei video sottostanti).

Siamo in una situazione complicata. Non sappiamo perché siamo stati licenziati, la proprietà non ci ha comunicato niente – ha proseguito uno dei lavoratori senegalesi -. Un giorno abbiamo trovato l’azienda vuota. Abbiamo chiamato il proprietario che ci ha detto che non c’è lavoro. Siamo tornati in azienda per cercarlo nuovamente. Ci avevano detto che non c’era, ma poi lo abbiamo visto uscire in bicicletta e gli abbiamo chiesto: ‘Scusa, ma che cosa fai?’. Ci accompagnavano al Bancomat per prelevare soldi. Se ce ne davano di più, ci dicevano che li dovevamo restituire. Siamo stanchi di questi giochini. Prima lavoravamo anche 12-15 ore al giorno, alcuni senza essere pagati“.

Nei giorni scorsi, durante un altro presidio dei lavoratori, l’azienda – che ha sede legale a Campi Bisenzio e unità produttiva a Calenzano – aveva addirittura telefonato ai carabinieri. Dopo aver ascoltato i senegalesi, le forze dell’ordine hanno chiesto un confronto con la proprietà, ma dalla dirigenza è arrivato un no secco.

Il 29 dicembre Claudia Ferri, segretaria della Fiom, e Andrea Vignozzi avevano inviato una lettera alle griffes (Ferragamo, Chanel, Fendi, Zegna e Jimmy Choo) per spiegare loro la situazione. Vi riportiamo, di seguito, il testo:

Il sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli, nel frattempo ha chiesto all’azienda di riattivare il dialogo con i lavoratori e anche la Regione Toscana ha aperto un tavolo su questa vicenda, ma la proprietà non ha ancora fornito rassicurazioni sulla ripresa dell’attività.

STEFANO NICCOLI

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO