Bamlanivimab. Non è uno scioglilingua, ma il nome dell’anticorpo monoclonale neutralizzante il Covid-19 in fase di sperimentazione da parte di Eli Lilly. Una notizia che tocca da vicino anche Sesto Fiorentino, visto che uno degli hub della multinazionale farmaceutica si trova nella nostra città. Seppur indirettamente il sito sestese sarà coinvolto nella produzione dell’anticorpo. Presso la sede di via Gramsci è stata, infatti, aggiunta una linea di produzione di dulaglutide (un’incretina che normalizza il livello di zucchero nel sangue) per liberare uno degli stabilimenti statunitensi dedicato alla lavorazione del Bamlanivimab. Una volta a regime la nuova linea impiegherà 120 persone. 80 sono già operative, 20 sono in corso di assunzione, le ultime 20 saranno “arruolate” all’inizio del 2021.
Alla luce dei risultati pubblicati sul The New England Journal of Medicine, il farmaco – se somministrato in pazienti con sintomatologia da lieve a moderata entro dieci giorni un tampone positivo – riduce la carica virale del Coronavirus, i sintomi e il rischio di ospedalizzazione dal 72 al 90%.
Dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’uso d’emergenza (EUA) dalla Food and Drug Administration, Eli Lilly ha stipulato a fine ottobre un accordo con il governo degli Stati Uniti che prevede la fornitura di trecentomila fiale di Bamlanivimab e la sua consegna entro due mesi dal rilascio dell’EUA. L’esecutivo a stelle e strisce, inoltre, può acquistare fino a 650.000 fiale aggiuntive fino al 30 giugno 2021. In Europa la distribuzione del farmaco anti Covid potrebbe iniziare intorno a Natale in caso di ok da parte della Commissione UE e dei singoli Paesi.
Eli Lilly conta di produrre nei suoi cinque siti (l’azienda, per ora, non ha divulgato i nomi) fino a un milione di dosi di Bamlanivimab 700 mg entro la fine del 2020 per l’uso in tutto il mondo. Dal primo trimestre del 2021 la fornitura della terapia anticorpale dovrebbe aumentare in modo sostanziale grazie alla disponibilità di risorse aggiuntive di produzione.
Sul piano scientifico, l’anticorpo LY-CoV555 è diretto contro la proteina spike della SARS-Cov-2. Blocca la carica virale e l’ingresso nelle cellule umane, neutralizzando il virus.
“Per guidare le decisioni su dove dovrà essere fornito il farmaco, stiamo adottando un approccio basato sui dati. I Paesi prioritari e le quantità di farmaco saranno determinati basandoci sui dati di centri di ricerca affidabili, come il John Hopkins University Coronavirus Resource Center e le autorità sanitarie internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha spiegato pochi giorni fa David. A Ricks, presidente e CEO di Eli Lilly.
Non ci resta che incrociare le dita.
STEFANO NICCOLI