Due giorni fa Eni ha comunicato alla Prefettura di Firenze la volontà di dismettere l’attività di stoccaggio e distribuzione carburanti del deposito di Calenzano, teatro della tragica esplosione del 9 dicembre scorso, costata la vita a cinque lavoratori e per la quale sono in corso i procedimenti giudiziari per accertare le responsabilità.
Si tratta di una decisione che segna una svolta storica per la nostra comunità: viene rimossa dal territorio un’attività ormai incompatibile con il contesto circostante e con gli obiettivi della transizione energetica, oltre che con la sicurezza dei cittadini. Una presenza che ha mostrato con drammatica evidenza tutta la sua pericolosità.
In molti avevano sostenuto che la chiusura del deposito fosse impossibile; oggi, invece, questo risultato diventa realtà. È un traguardo che rivendichiamo con orgoglio, frutto della determinazione dell’Amministrazione comunale e del dialogo costante portato avanti con Eni e con la Regione.
Ora è fondamentale che Eni provveda alla completa bonifica del sito, come previsto. L’auspicio è che si possa avviare quanto prima un percorso di riconversione capace di guardare al futuro, trasformando l’area in un polo per le energie rinnovabili, capace di soddisfare buona parte del fabbisogno energetico locale e portare un ulteriore vantaggio alla nostra città.
Dalla tragedia, che non dimenticheremo e che ha segnato profondamente la nostra comunità, deve nascere un impegno collettivo per un modello di sviluppo più sicuro, sostenibile e rispettoso dei lavoratori, della cittadinanza e dell’ambiente.
Continueremo a impegnarci affinché siano restituite sicurezza e prospettiva a un’area strategica per la sua posizione sia nel contesto comunale che nella Piana fiorentina, in prossimità di importanti arterie di comunicazione, attività produttive, impianti pubblici e abitazioni.
Sinistra per Calenzano