A poco più di un mese dall’appuntamento elettorale che stabilirà la composizione del nuovo Parlamento, fa il suo esordio su tuttosesto.net una nuova rubrica settimanale che ci accompagnerà per buona parte della campagna elettorale con l’obiettivo di rendere più chiari i meccanismi elettorali e i risultati del nostro voto.
Iniziamo proprio dalla Legge elettorale (3 novembre 2017) che disciplina l’elezione di deputati e senatori. Tale legge, nota anche come Rosatellum, prende il nome dal suo relatore, Ettore Rosato, all’epoca deputato del Partito Democratico e attualmente vice presidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva.
La promulgazione di una nuova legge si rese necessaria dopo che l’ Italicum, che disciplinava l’elezione dei deputati fu dichiarato parzialmente illegittimo dalla Consulta, mentre il Porcellum, che disciplinava l’elezione dei senatori, era già stato bocciato.
Il Rosatellum è un sistema elettorale misto in cui
- il 37% dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario secco: viene eletto chi prende più voti nel collegio uninominale
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- il 61% è ripartito proporzionalmente alle liste che hanno superato le soglie di sbarramento (3% per liste singole, 10% per le coalizioni. I voti delle liste che prendono meno dell’1% vengono completamente persi).
L’elettore non può esprimere preferenze. Le liste sono bloccate e sono i partiti a scegliere l’ordine di ingresso.
- il 2% è ripartito proporzionalmente sulla base dei voti degli italiani all’estero
Si tratta di una legge che, a detta degli esperti, favorisce le coalizioni e risulta complicata per il conteggio nella parte proporzionale.
A beneficio dei lettori ricordiamo come si comportarono i partiti al momento del voto.
A favore della legge votarono Partito Democratico, Forza Italia, Lega.
Contrari Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle, Mdp-Articolo 1 e Sinistra Italiana.