Seconda puntata della rubrica di tuttosesto.net dedicata alle elezioni.
Dopo aver parlato della legge elettorale (Rosatellum) oggi vi parliamo dell’iter che ha condotto a legiferare sulla riduzione dei parlamentari.
Si tratta dei due provvedimenti che stabiliranno la composizione del nuovo Parlamento.
Nell’ottobre 2019 la Camera ha approvato in via definitiva il nuovo testo di legge costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.
La legge, oltre che dai partiti della maggioranza (M5S, Pd, Italia Viva e Leu) è stata votata da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Contrari solo alcuni esponenti del gruppo Misto e una parlamentare di Forza Italia. La larga maggioranza, 553 contro 14, è stata ottenuta anche grazie all’impegno, promesso dalle forze di governo, di bilanciare il taglio dei parlamentari con una nuova legge elettorale.
A distanza di un anno i cittadini italiani sono stati chiamati ad approvare o a respingere le modifiche previste dalla legge attraverso un referendum costituzionale ma nel frattempo dei previsti contrappesi non vi era traccia.
Anche per questo motivo le indicazioni di voto di alcuni partiti presenti in Parlamento non sono state in linea con il voto dell’anno precedente:
- Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega e Fratelli d’Italia si sono schierati per il Sì anche se tra le loro fila ci sono stati importanti distinguo.
- Forza Italia e Italia Viva hanno lasciato libertà di voto.
- Sinistra Italiana, + Europa e Azione si sono schierati per il No.
Gli italiani, con il referendum del 20 e 21 settembre 2020, hanno confermato le modifiche previste dalla legge dell’ottobre 2019. I Sì infatti hanno raggiunto la percentuale del 69,64.
La legge, che verrà applicata per la prima volta, con le elezioni del 25 settembre 2022, prevede il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del parlamento. I deputati da eleggere si riducono da 630 a 400, i senatori da 315 a 200.
La legge elettorale con cui verranno eletti sarà ancora il Rosatellum. Dei contrappesi promessi nessuna notizia.