Lei è una donna di 77 anni affetta da demenza senile e fibrillazione atriale. Fino a giovedì 5 marzo ha frequentato un centro diurno. Da lunedì 10 ha la febbre. La saturazione dell’ossigeno non è ottimale.
Lui ha 82 anni, nefropatico e altre patologie concomitanti. Da lunedì 16 marzo ha la febbre.
I due hanno un figlio di 44 anni disabile.
L’assistenza non manca, né da parte della famiglia né da parte del medico curante. Quest’ultimo in particolare si è prodigato affinché fosse effettuata una radiografia che potesse escludere una polmonite. Dopo più tentativi dal 118 è stato riferito al curante che non era il caso.
Lo stesso curante ha allora richiesto il tampone. Per ora nessuna risposta.
Nel frattempo queste persone devono essere accudite e chi lo fa non sa nemmeno che rischio corre o può far corre ad altri.
Ascoltiamo la televisione e ci sentiamo dire che dobbiamo fare più tamponi ma poi nella pratica succede questo.
Non mettiamo in discussione le procedure. Non abbiamo la competenza necessaria. Certo che a volte è difficile pensare che #Andràtuttobene