Non si è trattata di legittima difesa. “Salvatore Russo ha sparato per uccidere. Antonino e Fabrizio Contiguglia sono stati uccisi con un unico colpo in pieno volto“. Non hanno dubbi il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, e i carabinieri guidati dal capitano Marcello Pezzi e dal tenente Rocco Romeo che stanno conducendo le indagini sulla sparatoria di Ucria (Messina), avvenuta la sera di Ferragosto, nella quale hanno perso la vita Antonino e Fabrizio Contiguglia, zio e nipote, rispettivamente 60 e 27 anni. Il ragazzo abitava a Sesto Fiorentino. “Anche gli altri tre colpi che abbiamo trovato conficcati nel muro del vicolo di Ucria dove si è svolta la colluttazione e poi la sparatoria sono stati esplosi tutti ad altezza uomo“, dice il procuratore Angelo Cavallo.
Salvatore Russo – si legge su 98zero.com -, un macellaio incensurato, è accusato di duplice omicidio e di tentato omicidio (nella sparatoria è rimasto ferito Salvatore Contiguglia, 43 anni).
I Contiguglia – continua il portale online – insieme ad altre due, forse tre persone, si sono recati davanti alla casa di Salvatore Russo. Gli hanno intimato di scendere in strada. Russo, come raccontato da lui stesso ai militari dell’Arma, sceso i strada avrebbe provato a raggiungere la caserma dei carabinieri, ma sarebbe stato fermato dai Contiguglia. Avrebbe quindi provato a rincasare ma gli sarebbe stato impedito.
Sempre secondo il racconto di Russo, avrebbe notato che uno dei Contiguglia impugnava una pistola. Sarebbe riuscito a bloccare il colpo esploso frapponendo l’incavo tra il pollice e la mano tra il cane e il calcio della pistola procurandosi un’abrasione. Quindi avrebbe tolto la pistola dalle mani all’aggressore e avrebbe cominciato a sparare uccidendo Antonino Contiguglia quindi il nipote di quest’ultimo. Russo racconta poi di aver continuato a esplodere colpi raggiungendo il terzo Contiguglia, Salvatore che è stato ferito alla scapola mentre fuggiva di spalle.
Rimasto da solo Russo ha detto di essersi rinchiuso in casa. Ha gettato la pistola nella casa che si trova difronte la sua e quindi ha atteso l’arrivo dei carabinieri. Tutta la dinamica è ancora al vaglio dei militari dell’Arma che stanno seguendo accertamenti dattiloscopici e balistici per confermare il racconto di Russo, al momento unico testimone di quanto avvenuto nel piccolo vicolo di Ucria. Oltre a lui, è indagata un’altra persone, si tratterebbe del cognato.