Successo per la mostra di Guido Botticelli: 300 visite in 3 settimane

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Si è chiusa con numeri eccellenti – ben 300 visite in tre settimane – la mostra La materia e l’arte dedicata alle creazioni di Guido Botticelli, apprezzatissimo restauratore sestese di origine marchigiana noto soprattutto per aver dato nuova vita alla Madonna del Parto di Piero della Francesca.

In questa antologica – la sua prima in assoluto – Botticelli ha svelato il proprio lato meno noto, quello dell’artista vero e proprio che vuole sperimentare tutte le tecniche e tutti i materiali. Nelle rosse sale de La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria del Circolo Arci- Unione Operaia di Colonnata a Sesto Fiorentino, sono state infatti esposte creazioni uniche: dipinti su tela, su tavola, affreschi, graffiti, sculture in terracotta e molto altro ancora. Il tutto nato dalla grande capacità di utilizzare i diversi elementi di un maestro del restauro.

La mostra è stata organizzata dal gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e curata da Silvia e Sandra Botticelli, figlie di Guido.

Per noi – ha sottolineato Francesco Mariani, responsabile del gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata – è stata una grande soddisfazione l’aver potuto presentare al nostro raffinato pubblico una mostra così rara per varietà di tecniche e qualità delle creazioni. Guido Botticelli è un grandissimo restauratore che si è fatto apprezzare in tutto il mondo per i suoi interventi di recupero, ma non era conosciuto, nemmeno a Sesto Fiorentino dove vive ormai da tanti anni, per le sue eccellenti doti come artista puro. Credo che chi ha avuto il piacere di visitare la rassegna abbia apprezzato a fondo la bellezza di ogni pezzo esposto”.

Questa mostra, in un luogo che mi è molto caro come La Soffitta – ha aggiunto Guido Botticelli –, è stata fonte di una gioia intensa. Mi sono dilettato nella creazione di opere d’arte nel tempo libero dalla professione di restauratore. Iniziai 60 anni fa con le prime cose e vedere, oggi, uno accanto all’altro, tutti quei lavori nati dalla mia voglia di sperimentare tecniche e materiali molto diversi tra sé, è stato davvero emozionante. Sono felice di aver avuto tanti visitatori, tra cui moltissimi amici alcuni dei quali restauratori come me, che sono rimasti meravigliati da quello che ho fatto. Anche per i sestesi è stata una sorpresa perché pochi sapevano di questa mia passione”.

 

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