Termovalorizzatore, via al cantiere: “Pronto alla metà del 2018”

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Per il termovalorizzatore di Case Passerini la fumata bianca è in arrivo.
Abbiamo già tutte le autorizzazioni di Regione, Asl, Arpat e Città Metropolitana – ha detto il presidente di Quadrifoglio Giorgio Moretti –. Stiamo completando gli studi di monitoraggio per suolo, aria e acqua, in modo da ‘fotografare’ il territorio prima che l’impianto entri in funzione. Considerando i tempi di risposta degli enti interessati, diciamo che entro l’estate potremmo cominciare ad allestire il cantiere“. L’obiettivo – scrive l’edizione odierna de La Nazione – è dare il via alle operazione per metà 2018, insieme al varo delle due nuove linee della tramvia.

I costi sono quelli preventivati: 135 milioni, di cui 110 da prestiti bancari e i restanti da autofinanziamenti. Sarà la Q.tHermo, società composta al 605 da Quadrifoglio e dal 40% dal Gruppo Hera, a realizzare l’impianto.

Il nostro termovalorizzatore sarà il più all’avanguardia rispetto a tutti quelli già realizzati – ha detto il direttore di Quadrifoglio Livio Giannotti –. Un termovalorizzatore di terza generazione che aggiunge alla tecnologia già collaudata da Hera, il dispositivo del doppio controllo sui fumi“. Il progetto prevede tre i sistemi di monitoraggio sulle emissioni, più uno di riserva: un sistema catalitico di riduzione degli ossidi azoto a bassa temperatura; un altro per il processo in uscita sia dal generatore di vapore sia dal primo stadio di depurazione, per ognuna delle due linee di termovalorizzazione. Infine un Sistema di monitoraggio delle Emissioni a camino costituito da un analizzatore multi-parametrico. Sono previsti anche un analizzatore in continuo del mercurio, un campionatore in continuo delle diossine, un software previsionale, e un sistema informatico di archiviazione (la “scatola nera”), ad accesso esclusivo degli organi di controllo.

 

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