“Tu (non) sei il tuo lavoro” al Teatro Manzoni di Calenzano

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Sabato 1 marzo 2025 ore 21.15 il teatro Manzoni in via P. Mascagni 18 ospiterà lo spettacolo “TU (NON) SEI IL TUO LAVORO” di Rosella Postorino, con Maria Lomurno, Francesco Patanè, regia, luci, spazio scenico Sandro Mabellini, produzione Accademia Perduta /Romagna Teatri.

Il Teatro Manzoni di Calenzano, all’interno della stagione SEGNI PARTICOLARI, ospita sabato 1 marzo “Tu (non) sei il tuo lavoro“, un potente testo di Rosella Postorino, autrice vincitrice del Premio Campiello 2018 con Le assaggiatrici e finalista al Premio Strega 2023 con Mi limitavo ad amare te. Un’opera che affronta con lucidità e ironia il tema della precarietà lavorativa e delle sue implicazioni nella vita privata e sentimentale.

Sul palco, Maria Lomurno e Francesco Patanè, diretti da Sandro Mabellini, che cura anche luci e spazio scenico. La produzione è firmata Accademia Perduta/Romagna Teatri.

In scena, il cortocircuito di una coppia alle prese con il mondo del lavoro contemporaneo: Lei si identifica totalmente con la sua professione, lui è disoccupato e si sente invisibile. Attorno a loro, master a pagamento, contratti a progetto, ingiustizie sociali e affitti insostenibili. Un ritratto amaro e attualissimo, che alterna momenti di profonda riflessione a toni ironici e taglienti.

Il testo si sviluppa come un moderno coro greco, in cui una voce argomenta e l’altra insinua dubbi, creando un dialogo serrato su un tema universale e urgente: il lavoro definisce chi siamo? O ci impedisce di essere davvero noi stessi? Uno spettacolo necessario, che porta in scena la lotta quotidiana di una generazione sospesa tra sogni, aspettative e precarietà.

Un testo di agghiacciante verità e attualità, un quadro semplicemente disarmante della condizione umana e lavorativa. Una coppia, precaria lei, disoccupato lui: situazione ormai diffusa. Mille euro al mese, un contratto che è un ricatto, eppure la gioia, la felicità di sentirsi parte di un lavoro, di identificarsi con esso: per lei è tutto chiaro, la vita è lì, in quel posto strappato con le unghie e con i denti grazie a una sostituzione per maternità poi confermata. Ma c’è un rischio: che lui sia ‘rimasto dentro’. È la gravidanza il pericolo, il terrore. In questo paese per vecchi, avere un figlio è una colpa, una disgrazia, una giusta causa di licenziamento senza nemmeno un ringraziamento. Parole tabù: maternità, pensione, previdenza, tempo indeterminato… È la tragedia del contemporaneo: vite obbligate alla marginalità, nonostante studi universitari, master, specializzazioni. […] Il testo della Postorino, dunque, sembra nascere quasi dal di dentro: sguardo attraverso una generazione senza futuro e senza presente.

In scena i due attori (Maria Lomurno e Francesco Patanè, candidato ai Nastri d’Argento 2021 come migliore attore non protagonista per il film Il cattivo poeta al fianco di Sergio Castellitto – ndr) sono bravi e commoventi nella loro semplicità: senza orpelli o fronzoli sono là, a testimoniare il declino di una intera generazione, schiacciata da una vita che vita non è. (Andrea Porcheddu)

BIGLIETTI
Intero: 16 euro
Ridotto, Under 20, Over 65, Soci Coop: 14 euro
Per prenotare: [email protected]

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