Dopo l’incontro al tavolo di crisi della Regione Toscana, la situazione della Roberto Cavalli SpA è ancora incerta. Alla presenza dei Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, nonché all’a.d. della Roberto Cavalli ingegner Ferraris e del commissario nominato dal Tribunale di Milano, le organizzazioni sindacali hanno fatto propria la richiesta di Gianfranco Simoncini, che chiede di dare un’accelerata al processo di vendita del brand.
Le Rsu, la Femca Cisl e la Filctem Cgil territoriali ribadiscono che deve essere garantita la salvaguardia dei posti di lavoro ed il radicamento del marchio nel nostro territorio.
La comunicazione dell’apertura da parte dell’azienda di una cassa integrazione di 6 mesi e per 229 dipendenti è stata fatta mentre la discussione era in atto in Regione: oltre alla mancanza di un minimo rispetto formale delle parti in causa è peraltro evidente che tale decisione crea ancora più incertezza, in quanto ad oggi tale intenzione non è accompagnata da un piano industriale o un progetto minimamente definito.
Da segnalare l’assenza al tavolo sia dell’advisor della società, sia del maggiore azionista della Cavalli cioè del fondo Clessidra, in particolare di Carlo Pesenti consigliere delegato di Italmobiliare e azionista di Clessidra che invece di dare risposte chiare alle maestranze recita interviste sui giornali di cui non si sentiva la necessità.
Aspettando la convocazione del tavolo ministeriale per la discussione dell’ammortizzatore sociale, è stata convocata una assemblea sindacale per la mattina del 30 Aprile: le organizzazioni sindacali e le Rsu denunciano ancora una volta e con forza un atteggiamento non trasparente che la proprietà insieme al management stanno portando avanti da mesi del quale saranno ritenuti responsabili.