L’Enac ha dato il via libera alla nuova pista di 2.400 metri dell’aeroporto Amerigo Vespucci. Uno studio dell’Irpet (Istituto regionale programmazione economica della Toscana) ha confermato i benefici che porterà quest’operazione. Secondo l’analisi, effettuata tre anni fa in collaborazione con Confindustria, l’aeroporto fiorentino attivava circa 370 milioni di euro di valore aggiunto ogni anno. 39 milioni di euro all’anno sarebbe, invece, l’impatto economico considerato in termini di tempo risparmiato utilizzando lo scalo di Peretola piuttosto che altri scali o mezzi di trasporto. Nell’ipotesi che il numero dei passeggeri cresca con la nuova pista fino a 3 milioni e 300 mila, il tempo risparmiato potrebbe salire fino a 75 milioni di euro annui. I mille addetti del Vespucci diventavano settemila tenendo contro degli effetti diretti e indotti.
Il potenziamento del Vespucci è strategico perché un aeroporto adeguato può attirare investimenti esteri in un territorio. “E’ statisticamente provato – scriveva l’Irpet – che la presenza di una struttura aeroportuale risulti tra i fattori fondamentali che favoriscono gli investimenti diretti dall’estero (apertura di nuove aziende come filiali di multinazionali o come iniziative autonome). Intorno agli aeroporti di tutto il mondo hanno sede aziende di valore più elevato e a tassi d’innovazione maggiore rispetto alla media del Paese e della regione. L’effetto più diretto che un aeroporto può produrre è il supporto alle attività espositive e congressuali“.
Sempre secondo lo studio Irpet, i passeggeri che utilizzavano gli scali toscani rappresentavano poco più del 45% del totale nazionale e “questo valore è inferiore di almeno 2-3 punti percentuali al peso economico della regione sul totale nazionale e ancora di più sulla sua rilevanza turistica“. La Toscana ha, quindi, una domanda di trasporto aereo superiore a quella che l’offerta riesce a soddisfare.
STEFANO NICCOLI per TUTTOSESTO
Foto: www.stampatoscana.it
