Torna caldo l’argomento viale XX Settembre. Ecco la richiesta che il Coordinamento dei comitati per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino fa al sindaco Lorenzo Falchi:
“Apprendiamo dalle notizie giornalistiche che, a seguito della costruzione della nuova strada che collegherà via Gramsci a via Fratelli Rosselli e dei lavori di interramento delle linee elettriche di Terna, viale XX Settembre sarà tutto a senso unico: se si considera che il progetto originario di Terna prevedeva il passaggio dei cavi interrati nella sede stradale, questa notizia rende ancora più incomprensibile il taglio dei 52 tigli. Ne prendiamo comunque atto, così come prendiamo atto del fatto che i lavori per la nuova strada inizieranno in autunno e saranno realizzati da Publiacqua.
Dunque se, come affermato dal sindaco, si può mettere mano alla “riorganizzazione complessiva del viale solo quando esisterà un’alternativa rispetto all’attuale viale XX Settembre, con la nuova strada che sarà realizzata tra via F.lli Rosselli e via Gramsci”, ora che i lavori per la nuova strada stanno per partire, chiediamo che il Comune si attivi per progettare il restauro del viale XX Settembre avendo cura di valorizzarne i caratteri storico paesaggistici che gli sono propri, salvaguardando tutti i tigli del lato ovest e prevedendo il reimpianto nel lato est. A tale scopo vogliamo suggerire al Sindaco che, proprio per le ricordate caratteristiche “sestesi” del viale, sarebbe opportuno scegliere un modo che veda la partecipazione di un ampio numero di progettisti. Bandire un concorso di idee che veda il coinvolgimento dei cittadini ci parrebbe il modo migliore per raggiungere questo scopo. Un’ipotesi che ci piacerebbe fosse sviluppata dai concorrenti e che quindi suggeriamo, è che si lavori pensando di sviluppare l’idea con la quale il marchese Ginori nel 1817 volle realizzare l’attuale tracciato di viale XX Settembre: migliorare la comunicazione tra il polo produttivo, la Manifattura e un asse di viabilità intercomunale, la via Maestra oggi via Gramsci con un tracciato che proseguiva con il “Viottolone”, attraverso il parco della villa Ginori fino alla cima del monte Acuto. Oggi potremmo pensare a migliorare qualitativamente la comunicazione tra il Polo culturale di Doccia ed il Polo scientifico con un progetto di riqualificazione urbana organico e coerente con la storia del nostro territorio.