Il Sindacato Autonomo di Vigilanza (S.A.V.) – Toscana segnala una vicenda che rappresenta inequivocabilmente un abuso gravissimo ai danni di un nostro iscritto. Stiamo parlando di fatti consistenti in umiliazioni, ritorsioni e comportamenti inaccettabili, messi in atto all’interno di un contesto dove la sicurezza dovrebbe essere la priorità assoluta.
Venerdì 28 novembre 2025, mentre era in servizio su un furgone blindato per la raccolta valori, l’addetto alla vigilanza (dipendente della Battistolli con sede all’Osmannoro nel Comune di Sesto Fiorentino, ndr) è stato chiamato dal coordinatore di filiale il quale lo costringeva a rientrare immediatamente in sede perché accusato di non indossare le scarpe antinfortunistiche.
Una volta rientrato il lavoratore racconta di essersi allontanato per pochi secondi per recarsi ai servizi igienici, lasciando nel garage aziendale lo zaino con i suoi medicinali salvavita.
Al ritorno, però, succede l’incredibile: gli è stato impedito di rientrare nel garage. Le porte, controllate dalla Centrale Operativa, sono rimaste chiuse nonostante attese e continue richieste di accesso.
Il lavoratore racconta di aver chiesto spiegazioni direttamente attraverso il vetro della Centrale Operativa. La risposta? “Non puoi entrare”. Nessun motivo. Nessuna alternativa. Alla fine, disperato, ha dovuto chiamare il 112. Solo dopo la telefonata della Polizia all’istituto gli è stata aperta finalmente la porta per recuperare i suoi effetti personali.
Ma non è finita. Il giorno successivo, durante il turno 7-12, il coordinatore di filiale gli ha vietato di entrare nel garage per lavorare, lasciandolo per cinque ore fermo negli spogliatoi, senza un compito, senza spiegazioni. Una sorta di isolamento forzato che, nei giorni successivi, è continuato. Il lavoratore oggi parla di umiliazione, abbandono e totale mancanza di rispetto.
Come Sindacato riteniamo questa storia gravissima che, ovviamente, rivela:
· mancanza di tutela della personalità morale del lavoratore;
· comportamenti che configurano un palese e gravissimo abuso di potere;
· discriminazioni;
· una gestione interna che mette a rischio sicurezza e dignità.
Il punto più scioccante è stata l’impossibilità di accedere ai farmaci salvavita. Un episodio che non ha alcuna giustificazione.
Abbiamo deciso di scrivervi perché riteniamo che questa vicenda meriti attenzione.
In Italia migliaia di Guardie Giurate lavorano ogni giorno in condizioni difficili, spesso in silenzio. Ma in questo caso il silenzio sarebbe complicità. Chiediamo che questa storia venga ascoltata, raccontata e portata alla luce. Vogliamo chiarezza, responsabilità e il rispetto della dignità del lavoratore.
Il Sindacato S.A.V. è pronto a fornire documenti, testimonianze e tutti i dettagli necessari”.
Segreteria Regionale Toscana del S.A.V. – Sindacato Autonomo Vigilanza




