Lorenzo Zambini, ex vicesindaco della giunta Biagiotti, attuale presidente dem e candidato per il Partito Democratico alle primarie di coalizione di centrosinistra, è intervenuto alla trasmissione “Telegram” in onda su Tele Iride. Di seguito alcune affermazioni che non mancheranno di vivacizzare la campagna elettorale.
Primarie: “Saranno una festa democratica che a Sesto non trova precedenti. Permetteranno il confronto con i cittadini sestesi e rappresenteranno il giusto compimento del percorso di ricostruzione del Partito Democratico. Rappresentano lo strumento giusto per ricostruire una comunità politica allargata che dia quella prospettiva di governo stabile di cui la città ha bisogno. Le primarie, nonostante ciò che è successo in alcune grandi città, rappresentano uno strumento valido e la cultura politica di Sesto e dei sestesi costituisce una garanzia in questo senso. Quindi nessun rischio, ma l’opportunità di un confronto democratico incentrato sui temi del territorio“.
Partito Democratico: “Negli ultimi anni il Partito Democratico di Sesto Fiorentino ha vissuto momenti di grande tensione, ma anche di stanchezza politica. La politica ha gradualmente perso la sua centralità. L’episodio della sfiducia a Sara Biagiotti ne è l’esempio più vistoso dato non è passata, come avrebbe dovuto, attraverso una discussione interna. C’era aria di sgretolamento. La ripartenza, grazie all’aiuto di Lorenzo Becattini, si è basata sull’orgoglio che deriva dalla nostra tradizione, ma anche sull’energia dei nuovi iscritti o di quelli che sono tornati al partito dopo essersene allontanati. Il connubio tra energia ed esperienza ha generato un partito plurale e aperto, composto da anime diverse che si confrontano senza però voler distruggere la casa che abitano. Alla fine la politica deve essere anche sintesi e non un congresso permanente. Un partito con il giusto senso di responsabilità“.
Elezioni Comunali: “Negli ultimi mesi Sesto Fiorentino è stato protagonista delle cronache dei giornali a causa di un evento straordinario come quello della sfiducia a Sara Biagiotti. Per questo penso che le elezioni comunali avranno un eco nazionale
In SI vedo debolezze di programma. Vedo un congelamento della proposta politica. L’obiettivo principale pare essere la sconfitta del Pd, mentre chi fa politica dovrebbe avere un progetto credibile dl governo della città e non limitarsi a sviluppare una tattica per abbattere l’avversario.
Il centro-sinistra deve fare attenzione a quel pulviscolo di forze esterne a noi che hanno come unico obiettivo la semplificazione del dibattito ma che non sono in grado di costruire una proposta di governo reale. La coalizione di centro-sinistra ha una visione precisa del governo della città.
E’ da tempo che non sento Gianassi, ma nel Pd abbiamo Barducci e Melani che rappresentano l’esperienza di cui vogliamo far tesoro“.
Grande Firenze: “Noi dovremo prima di tutto riaprire i luoghi simbolo della nostra città, ma poi non possiamo fare l’errore di considerare Sesto un’isola staccata dal resto del mondo. Sesto deve dialogare con Firenze e con gli altri comuni della Piana. Dobbiamo svincolarci da un certo tipo di provincialismo.
La tramvia per Sesto potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale, non solo per i collegamenti con Firenze, ma anche per l’abbattimento dell’inquinamento provocato dal traffico delle auto private“.
Aeroporto e termovalorizzatore: “Il Partito Democratico da sempre sta dalla parte della salute dei cittadini e dell’ambiente. Non possiamo semplificare situazioni complesse con una sorta di referendum. Dobbiamo ricordarci che certe decisioni hanno seguito il percorso della democrazia: valutazioni ambientali, impatti sanitari, dibattiti nei consigli comunali e così via. Bisogna quindi partire dall’idea, per esempio, che la costruzione del termovalorizzatore è approvata. Il Comune dovrà allora esercitare tutte le azioni volte a tutelare la salute delle persone e dell’ambiente. Pensiamo che le opere di mitigazione debbano effettuate prima della realizzazione del termovalorizzatore. Purtroppo però il Comune di Sesto, a causa del commissariamento, si trova in a situazione di evidente debolezza intrinseca. Anche per questo abbiamo considerato una sciagura la decisione di far cadere la Giunta. Il tema dell’inquinamento deve essere visto in maniera più complessiva. Dobbiamo agire su quelle che sono le vere fonti dell’inquinamento. L’amministrazione precedente, per esempio, si è resa protagonista di una serie di interventi in alcune scuole di Sesto per l’abbattimento del consumo energetico. Il tema è complesso, si potrebbe parlare della mobilità o del polmone verde, non si possono ridurre certe scelte ad un sì o un no. Più che dibattito politico si tratta di propaganda“.
Palazzo Pretorio: “Negli ultimi anni il centro cittadino è stato svuotato di alcune funzioni. E’ giunto il momento di riconferirgli vitalità. Il Palazzo Pretorio può essere il simbolo di questa ripartenza. Potrebbe essere adibito ad auditorium, ma potrebbe ospitare anche un presidio della biblioteca. Quanto meno utile agli anziani per leggere i giornali. Il centro deve essere quindi riqualificato, ma non per questo si deve pensare che Sesto sia una città dormitorio. Le tante associazione e società sportive attive sul territorio sono il migliore esempio della sua vitalità“.
Migranti: “Dobbiamo gestire questa tragedia epocale con intelligenza, ovviamente per quello che ci compete in qualità di semplice Comune. Lo abbiamo fatto già con l’amministrazione precedente. Sesto ha, allora, espresso un modello di accoglienza grazie alla collaborazione con molte associazioni che si sono offerte di aiutare i migranti. Dobbiamo continuare in questa direzione“.
STEFANO NICCOLI