Non lo dice apertamente, per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze, qualora venisse realizzata, servirà ancora molta pazienza. Parola di Alfredo Drufruca, ingegnere che, insieme ad altri tredici esperti, compone la commissione di tecnici a cui il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha chiesto di fare l’analisi costi-benefici delle grandi opere. Milanese, 62 anni, conosce bene la toscana perché ha lavorato ai piani della mobilitò di Pisa e Sesto Fiorentino. Vi riportiamo alcune sue parole rilasciate al Corriere Fiorentino:
“Quella su Peretola è un’analisi che richiederà un po’ più di tempo rispetto a tutte le altre che stiamo facendo. Del resto, la questione ha una sua particolarità importante se a confrontata con tutte le altre grandi opere di cui ci stiamo occupando. Manca uno studio di fattibilità e dunque noi ci troviamo nella necessità di ricostruire tutti i dati. Sull’Alta Velocità così come sul Terzo Valico o sulla Gronda di Genova, noi partiamo da un documento che riporta costi e benefici di ognuna di queste opere. Su Peretola non ce l’abbiamo. Il masterplan riporta elementi tecnici e diciamo così di orizzonte, ma non fa una quantificazione degli effetti dell’opera. Con quantificazione intendo numeri, dati, dei costi e dei benefici, o malefici, del progetto della nuova pista aeroportuale. L’aeroporto di Firenze ha un problema. A livello di investimenti non ha costi altissimi, soprattutto se li confrontiamo con i miliardi necessari per opere come la linea Alta Velocità Torino-Lione (mentre il masterplan per lo sviluppo di Peretole dovrebbe comportare investimenti per circa 360 milioni di euro, ndr). Il tema nel caso di Peretola è l’impatto sul territorio. Questo è il lato più delicato della questione“.
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