Alla biblioteca Ragionieri Marco Ciatti parla dell’Opificio delle Due Pietre

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Teatro estivo della biblioteca
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A maggio “II cammino dell’arte” riparte con un appuntamento di grandissimo prestigio: giovedì 12 alle 17,30 nella sala “Meucci” della Biblioteca Comunale “Ernesto Ragionieri” di Sesto Fiorentino sarà infatti protagonista il soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Marco Ciatti. Il suo intervento sarà intitolato “L’Opificio delle Pietre Dure e la conservazione del patrimonio artistico: passato, presente e futuro”.

Questo ciclo di conferenze è organizzato da Comune di Sesto Fiorentino e gruppo La Soffitta Spazio delle Arti ed è collegato alla grande mostra antologica “Antonio Berti (1904-1990)” aperta sino al 31 maggio in due sale espositive cittadine: il centro “Antonio Berti” di via Bernini (a pochi metri dallo studio dell’artista ora in fase di restauro) dove sono esposte le sculture più belle della produzione dagli anni Trenta agli anni Ottanta, e La Soffitta Spazio delle Arti (all’ultimo piano del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata), dove sono raccolti schizzi, disegni, bozzetti e dipinti arricchiti da documenti fotografici e corrispondenze con illustri personaggi del secolo scorso.

La conferenza di giovedì 12 maggio – che offrirà spunti molto interessanti soprattutto agli alunni delle scuole a indirizzo artistico – vuole presentare la realtà dell’Opificio delle Pietre Dure, oggi istituto centrale del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, ma che affonda le sue radici nella storia dell’attività artistica e della conservazione delle opere d’arte di Firenze e che rappresenta uno dei centri di eccellenza a livello internazionale. L’Opificio, pur operando su tutto il territorio nazionale, ha mantenuto salde le sue radici ed il suo rapporto con Firenze e dispiega oggi la sua attività su tre diverse linee d’azione: l’operatività, la ricerca, la formazione. L’operatività, cioè i progetti di restauro, manutenzione e conservazione preventiva, sono condotti dagli undici settori, dedicati alle principali tipologie artistiche, con il supporto del laboratorio scientifico e di quello di documentazione. La ricerca è presente come ricerca pura, che ha portato negli anni a numerose innovazioni tecniche e tecnologiche con la collaborazione di molti istituti, ma soprattutto come ricerca applicata, trasformando ogni progetto di restauro in un progetto di ricerca in modo da imparare qualcosa di più sull’opera e sulle tecniche di intervento. La formazione si attua attraverso la Scuola di Alta Formazione e Studio che prevede un percorso quinquennale di studi al fine di ricevere un diploma di restauratore di beni culturali che è equiparato ad una Laurea Magistrale.

Ciatti, con il supporto delle immagini, farà “visitare” ai presenti i laboratori dell’Opificio, normalmente chiusi al pubblico, e vedere alcuni dei capolavori più famosi recentemente restaurati in modo da comprendere la realtà di questo istituto che rappresenta una delle “eccellenze” del nostro Paese.

La Soffitta Spazio per le Arti

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