E’ tornato “caldo” il dibattito sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze in seguito al ricorso al Tar da parte di alcuni Comuni della piana, l’ultimo è stato Prato, alle dichiarazioni di Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze, alla risposta di Matteo Biffoni, sindaco di Prato, e alla replica di Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti.
Sul Corriere Fiorentino troviamo un’intervista ad Andrea Cavicchi, presidente della sezione Moda di Confindustria Toscana Nord. Ve ne proponiamo una parte:
Discutere sulla nuova pista di Peretola è un blocco allo sviluppo?
“Siamo fuori tempo. Ci sono state già molte discussioni, il problema è che non si procede di conseguenza. A me onestamente non appassiona nemmeno la questione tecnica dei vari posizionamenti della pista: si è deciso di adeguare la pista fiorentina ed è incredibile che si trovino sempre nuove motivazioni per mettere a repentaglio questa decisione“.
Dunque di chi è la colpa?
“Non so, mi pare manchi una certa coerenza, che sarebbe la condizione per la politica di sviluppo. Si faccia l’aeroporto, con tutto quello che deve esser realizzato contro i rischi per il territorio, ma si faccia“.
Teme che l’azione di rivendicazione dei Comuni rispetto all’opera possa portare al blocco definitivo?
“Sì, perché si tratta di un insieme di scelte che costituiscono una tattica complessiva. Una volta che si è stabilito che il sistema aeroportuale Pisa-Firenze è strategico per la crescita occupazionale ed economica della Toscana, intervenire su un pezzo di questa scelta significa vanificarla. Significa rinunciare ad un ingranaggio che fa funzionare il resto. L’aeroporto di Pisa ha il suo ruolo, Firenze deve adeguare la pista per completare il quadro. Il rischio di un effetto domino sugli investimenti purtroppo esiste. Ed è proprio ciò che va evitato. Non vorrei, insomma, che chi è interessato a fare business qui cambiasse obiettivo. Abbiamo bisogno di un aeroporto funzionante: con il sistema delle tramvie quasi completo ora la città di Firenze è pronta a cambiar volto, soprattutto per il collegamento con la Fortezza da Basso”.