Contrordine, si vota solo la domenica

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Per le elezioni amministrative 2016 si voterà solo domenica 5 giugno. A proporre una ulteriore giornata di voto (lunedì 6 giugno) era stato il Ministro Angelino Alfano che proprio oggi, in consiglio dei ministri, ha ritirato la sua proposta. “Avevo proposto – ha spiegato Alfano in Consiglio dei ministri – l’estensione del voto sia al lunedì di questo turno amministrativo che a quello della consultazione referendaria, e ovviamente per tutte le elezioni a seguire, per andare incontro a una istanza che mi veniva rappresentata da più parti e cioè di ampliare la partecipazione al voto e ridurre i rischi di astensione dalle urne”. “Esigenza che, tra l’altro – ha sottolineato – mi era stata rappresentata in prima battuta proprio da quei partiti di opposizione che, in questi giorni, ne hanno poi approfittato per attaccare il Governo su presunte paure presenti e future. Di fronte a tante polemiche pretestuose e strumentali – sia riguardo i costi sia riguardo a chissà quali strategie occulte che sarebbero state alla base di questa mia iniziativa – valuto opportuno lasciare le cose così come stanno”. Costo del voto anche il lunedì solo 5 mln in più La spesa in più per votare anche di lunedì “non sarebbe stata di centoventi milioni di euro, ma l’incremento sarebbe stato di circa cinque milioni di euro per le amministrative e di circa diciotto per il referendum”. Lo ha precisato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi in Consiglio dei ministri.

L’opinione di Codacons: “Una pessima decisione che avrà ripercussioni sull’affluenza alle urne e danneggerà i cittadini. Hanno vinto coloro che non vogliono gli italiani alle urne e che desiderano allontanare i cittadini dal voto”, afferma il presidente Carlo Rienzi, candidato a sindaco di Roma. “Prevedere il voto anche nella giornata di lunedì – aggiunge – avrebbe fatto incrementare fino al +20% il numero dei cittadini alle urne, considerata la presenza del ponte del 2 giugno che impedirà materialmente a molti elettori di poter esprimere la propria preferenza”. “Ma l’ultima parola – ricorda – spetta ora al Consiglio di Stato, cui il Codacons ha presentato sabato scorso ricorso d’appello per far votare i cittadini anche nella giornata di lunedì 6 o spostare le elezioni al 12 giugno”.

L’opinione di Matteo Orfini: “Non avrei avuto nulla in contrario a votare anche lunedì: penso che, tanto più dopo un ponte, gli strumenti che consentano più possibilità di voto non debbono essere demonizzati e che non si puo’ valutare tutto in base ai costi. La democrazia ha un costo e se uno vuole risparmiare non si vota proprio, ma non sarebbe auspicabile…”. Così il presidente del Pd Matteo Orfini oggi a Sesto Fiorentino (Firenze) per sostenere il candidato sindaco Dem Lorenzo Zambini. “E’ stata fatta una scelta diversa, si è deciso di votare solo domenica: va bene lo stesso. Nel momento in cui si aprono polemiche probabilmente è giusto cosi’…” ha aggiunto Orfini.

Ansa

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